MARTEDÌ, 23 GIUGNO 2009
Pagina 1 - Cagliari
Gianfranco Carboni: «Senza deleghe non servono»
CAGLIARI. Gianfranco Carboni, presidente della circoscrizione del centro storico la lancia «come una provocazione, ma non troppo». Se i parlamentini, afferma, «devono mantenere il ruolo attuale, allora eliminiamoli. Senza un reale passaggio di deleghe non servono: si mantenga solo la municipalità di Pirri e il decentramento amministrativo semza quello politico».
Nei giorni scorsi l’assessore comunale al Decentramento Daniela Noli ha presentato ufficialmente una proposta («ma si tratto solo di un’ipotesi») di riperimetrazione degli antichi rioni. Secondo la finanziaria del 2008, infatti, le città dai 100 ai 250mila abitanti possono avere le circoscrizioni, ma con una media di 30mila abitanti per ciascuna. A Cagliari, invece, oggi sono cinque più Pirri per 158mila residenti. Il che significa che vanno riviste.
L’assessore Noli ha avanzato ufficialmente l’ipotesi di una riduzione da cinque a tre parlamentini, più la municipalità. In consiglio comunale è capitato di tutto: otto consiglieri della maggioranza hanno fatto un documento di protesta in cui contestano la responsabile del Decentramento e il presidente della commissione consiliare apposita ha dato le dimissioni.
«In questo quadro - sottolinea Carboni - è facile vedere una serie di strumentalizzazioni legate anche al fatto che la Noli è stata sfiduciata dal politico di riferimento Carlo Sanyust (Forza Italia). In più c’è da dire che per molti consiglieri le circoscrizioni sono un serbatoio di voti importante. Ed è per questo che io, del Pd, non mi presto al gioco interno alla maggioranza. I problemi della Giunta li deve risolvere il sindaco Emilio Floris e non noi».
Detto questo, però, «la questione esiste: innanzi tutto in rapporto alle deleghe di cui si parla da tantissimo tempo, ma senza mai attuarle. In questa prospettiva credo che per noi del centro storico, che abbiamo una popolazione per lo più anziana e problemi di accoglienza legati all’immigrazione, sarebbe importante avere mansioni decentrate legate alle politiche sociali». Inoltre, «e questo è valito per tutti i parlamentini, bisognerebbe avere una certa autonomia nel settore delle manutenzioni delle strade, la gestione del verde e gli impianti sportivi di rione».
Entrando nel merito dei confini proposti, che ipotizzano che agli antichi rioni sia affiancata tutta l’area del lungomare (da la Scafa al Poetto), Carboni si chiede «che rapporti possa avere Castello col Poetto o La Palma?». Inoltre nell’ipotesi «che ci è stata presentata non ci sono dei confini chiari. Ma, ripeto, bisogna iniziare dall’inizio: dal ruolo che si vuole dare alle circoscrizioni». (r.p.)