Il caso. Sono numerosi i terreni, sia pubblici che privati, mai ripuliti dalle sterpaglie
A rischio non solo le zone periferiche ma anche il centro
Aree non pulite, sterpaglie altissime e rischio incendi. Sono numerosi i terreni che, anche al centro della città, versano in questo stato.
Decine di aree a rischio incendio attendono di essere bonificate dai proprietari: sono sparse in tutta la città, senza esclusione del centro storico, e sono ricoperte di erba secca e arbusti che con un mozzicone di sigaretta o a contatto con le marmitte delle auto possono prendere fuoco in un batter d'occhio.
L'ORDINANZA L'ordinanza emessa dal sindaco il 13 maggio imponeva a tutti i proprietari (o possessori) dei terreni di falciare le erbacce e ripulire le aree entro 10 giorni. Il tempo è scaduto, e non tutti hanno provveduto. Significa che l'amministrazione potrà svolgere gli interventi necessari, addebitando poi le spese ai trasgressori che saranno costretti anche a pagare una sanzione da 25 a 500 euro.
IL CENTRO Sono numerose le situazioni a rischio nel centro città: tra le più evidenti c'è quella di via San Lucifero (altezza civico 21 nel tratto verso via Garibaldi), dove sono presenti sterpaglie alte. Un'altra area critica si trova in via Sardegna, angolo via Napoli: un terreno che secondo la circoscrizione 1 apparterrebbe alla Chiesa. Stesso discorso in un terreno dell'Università alla fine di via Basilicata, incrocio via Trentino, proprio vicino a una cabina dell'Enel. Ma anche in via Biasi (altezza edicola) dove il terreno è in parte comunale, oppure nel campo di via Ferraris (rione Cep), o in numerose aree sotto il colle di Monte Urpinu. In via dei Monsoni (Quartiere del sole) c'è un'altra area abbandonata, così come in via dei Tritoni dove però è pubblica. «In questo caso la competenza è dell'assessorato dell'Ambiente», spiega l'assessore della Pianificazione dei servizi Gianni Giagoni, «noi interveniamo direttamente, o attraverso una ditta da noi incaricata, laddove i proprietari omettano di effettuare la pulizia. L'anno scorso non abbiamo dovuto eseguire nemmeno un intervento, quest'anno le premesse sono diverse, considerate anche le abbondanti piogge».
LA PERIFERIA Se ci si allontana dal centro le cose non cambiano, ma è più difficile stabilire di chi sia la competenza: numerose aree incolte compaiono tra via San Bartolomeo e Sant'Elia, così come lungo viale Ferrara, o in vari punti dell'asse mediano in zona Su Siccu - calata dei Trinitari, ma anche a Giorgino lungo la strada principale. Stesso discorso dalla parte opposta della città, in zona Pirri-Monreale (direzione statale 131-Quadrifoglio), ma anche tra via Jenner e l'ospedale Brotzu (area in parte pubblica), a Medau Su Cramu o ancora a Pirri nelle zone di Is Campus e Barracca Manna.
NICOLA PERROTTI
23/06/2009