Festival scienza, Romagnino: “La manifestazione continua a crescere”
“Siamo arrivati alla decima edizione della manifestazione anche se le attività di divulgazione scientifica vanno avanti dal 2000 per un totale di 17 anni”. Così Carla Romagnino, presidente “Associazione Scienza Società Scienza” e fa parte del Comitato nazionale per la diffusione della cultura tecnologica e scientifica traccia un bilancio del Festival della scienza, la rassegna che ha l’obiettivo di far conoscere a tutti la scienza in modo semplice e accattivante.
Una edizione, la decima, che ha visto rafforzare sempre di più la dimensione regionale. Oltre Cagliari, storica sede dell’evento, per il terzo anno consecutivo il festival si è svolto anche a Oliena, a Oristano e, per la prima volta, a Iglesias. In collaborazione con Sardegna Teatro si è tenuta anche una data al Teatro Eliseo di Nuoro e a Isili. Il festival ha affrontato il tema della “Scienza Futura” attraverso 127 appuntamenti tra conferenze, presentazioni di libri, spettacoli, laboratori, percorsi museali. Un percorso che ha permesso di delineare gli scenari futuri della scienza ma anche di mettere in guardia su disinformazione e bufale (leggi qui).
Al termine di tutti gli appuntamenti abbiamo tracciato un bilancio con Carla Romagnino parlando degli obiettivi raggiunti dal Festiva e di quelli futuri.
“Siamo molto soddisfatti di come si è svolta quest’ultima edizione – ha evidenziato – Abbiamo avuto una grande risposta dal pubblico. Complessivamente si sono registrate circa 17.000 presenze e abbiamo confermato la tendenza positiva avuta gli altri anni. Abbiamo programmato un numero elevatissimo di conferenze a cui hanno preso parte tantissimi ricercatori venuti dagli Stati Uniti, da New York, da Israele e dalla Svizzera. Una manifestazione che sta diventando un festival importante sia dal punto di vista regionale ma anche a livello nazionale e internazionale. Anche per questa edizione abbiamo ricevuto l’Effe Label, uno dei riconoscimenti più importanti dell’European Festivals Association (EFA). Un premio che mira a selezionare le eccellenze dei festival attivi in Europa nel mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo, sulla base di criteri e requisiti che ne valutano la qualità sotto i diversi aspetti. Il Festival Scienza sardo è stato considerato un ‘Festival di valore artistico e culturale eccezionale con il più alto profilo internazionale’.
Chi sono stati i protagonisti della decima edizione?
I principali protagonisti del festival sono stati i ragazzi che hanno partecipato a tutte le attività. Ma anche i tantissimi partner coinvolti: sono stati quasi una cinquantina tra dipartimenti universitari, musei scientifici, associazioni culturali, associazioni ambientali. Inoltre hanno partecipato tutti gli enti di ricerca più importanti della Sardegna. Non dobbiamo dimenticare tutte le persone che hanno lavorato durante le giornate del festival: oltre 1000.
Quali sono stati gli eventi che hanno riscosso maggior successo?
Il festival è stato strutturato in diversi momenti. Si sono tenute conferenze e seminari ma anche eventi più ludici e spettacoli. Abbiamo coinvolto diversi protagonisti che sono venuti dall’estero. Come, ad esempio, da Israele Ori Weyl, attore professionista e regista teatrale, che ha fatto uno spettacolo in inglese sulla chimica. Inoltre ci sono stati due bellissimi monologhi tenuti da Gabriella Greison, laureata in Fisica, scrittrice e giornalista. Tra le attività più richieste, soprattutto dai bambini e dai ragazzini delle scuole medie, i laboratori con dimostrazioni sperimentali eseguibili direttamente o con la guida di un esperto.
Progetti per il futuro?
Stiamo iniziando a programmare la prossima edizione. Ora siamo ancora nella fase di orientamento. Stiamo pensando di confermare le quattro sedi a cui se ne aggiungerà una quinta con il Festival del Sarcidano con Isili capofila. In tal modo la manifestazione si allargherà ulteriormente e daremo una risposta positiva ad una richiesta pervenuta direttamente dal territorio . Per quanto riguarda il tema stiamo ancora riflettendo ma pensiamo che il prossimo anno parleremo di “identità territoriale e sostenibilità della scienza”.