Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Farla franca in terza fila

Fonte: L'Unione Sarda
21 dicembre 2017

Record in via Bacaredda: 30 minuti, traffico in tilt e nessuna multa

 

 

Test: quanta tolleranza per chi sosta in divieto? 

 


Ovunque. In doppia o terza fila, sulle strisce pedonali, al semaforo, davanti a un incrocio, alla fermata del bus, dopo una curva a impedire la visuale all'uscita da uno stop. Vale tutto in una mattina sperimentale trascorsa a trasgredire il codice della strada. L'obiettivo è fissare i tempi di reazione, stabilire quanti minuti di tolleranza sono concessi a coloro che mandano in tilt il traffico con parcheggi improbabili e vietati. La risposta è: un'infinità. Perché al netto di clacson e imprecazioni degli altri automobilisti, l'esperimento è stato a costo zero: nessuna multa e un solo invito a spostare l'auto dall'unico vigile avvistato in mezza giornata di infrazioni.
MAGLIA NERA Il record di permanenza proibita durante un percorso a tappe che ha toccato alcuni dei punti più trafficati del centro spetta a via Bacaredda, snodo fondamentale nel quale convergono le auto provenienti dal mercato di San Benedetto, passaggio quasi obbligato per raggiungere l'infernale via Sonnino. Alle 10.59 i posti in doppia fila sono tutti esauriti, non resta che inaugurare la terza. Ma non in un punto qualunque, meglio fermarsi davanti al civico 66 a poca distanza da una diramazione dove esiste una sola corsia. Fatta eccezione per qualche sguardo severo e un paio di gestacci, l'unico ad avere qualcosa da dire è un uomo che scarica cassette di frutta dalla sua Punto bianca parcheggiata in doppia fila davanti al posto per disabili. «Da qui ve ne dovete andare. In terza fila non si può stare perché poi vengono i vigili e ci fanno spostare tutti». Regole del codice fai da te. Alle 11.05 una pattuglia della Municipale risale nella corsia opposta ma non fa caso alle cinque auto in divieto e svolta a destra come niente fosse. Dopo trenta minuti di sosta indisturbata, il test prosegue in via Sonnino. Davanti al civico 178 le cose si fanno complicate solo quando un uomo sulla quarantina al volante di una Clio prima chiede energicamente che gli venga lasciato libero il passaggio e poi si ferma per una telefonata. Forse chiama i vigili urbani, perché dopo pochi minuti (alle 11.43) arrivano due moto della polizia e uno degli agenti è pronto a estrarre il blocchetto per compilare il verbale. Sarà l'unico in divisa a partecipare suo malgrado alla prova su strada che in via Sonnino si chiude in 12 minuti.
CTM BLOCCATO In via Dante il compito di far rispettare il codice spetta a un autista del Ctm. Alle 12.04 riassume così le sue ragioni: «Questo è un incrocio e dall'altra parte c'è uno spartitraffico, e in più c'è la nostra fermata. Non basta?». Eppure per 15 minuti non se n'era accorto nessuno. In via Paoli, neppure un clacson, nessuna protesta, nonostante auto e mezzi pubblici siano costretti a occupare la corsia opposta per schivare l'auto parcheggiata in mezzo alla strada.
Posteggio libero anche in via Roma, davanti o sulle strisce pedonali, a chiudere due auto del car sharing. Trasgredire indisturbati si può, almeno per 18 minuti e con un agente della Municipale che passa in sella a una moto ma non ha nulla da obiettare. Nel Largo, all'ombra della statua di Carlo Felice la terza fila sembra la normalità. Per pazienza o rassegnazione si può sostare senza problemi tra chi sbriga commissioni veloci, fa acqusiti per Natale o lascia l'auto per il tempo necessario a un caffè. Si può osservare ogni cosa comodamente seduti nell'auto che sfiora la linea di mezzeria. Dopo 13 minuti però il signore della Multipla accanto ha finito le sue compere e la moglie al volante chiede cordialmente di poter uscire.
PEDONI A RISCHIO Ultima tappa: piazza Costituzione. A ogni angolo della rotonda ci sono due auto in sosta vietata. Una Mini color melanzana, una Toyota, un corriere che scarica pacchi, una Chevrolet e così via. Chi arriva da viale Regina Margherita oltre ai pedoni deve fare attenzione alla solita auto bianca che impedisce il passaggio proprio davanti allo stop. Non se ne cura nessuno almeno fino alle 13.33 quando dopo 144 minuti l'esperimento può dirsi concluso.
Mariella Careddu