Rassegna Stampa

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Povertà, sino a 1.200 pasti al giorno nelle mense Caritas a Cagliari

Fonte: web sardiniapost.it
21 dicembre 2017

Povertà, sino a 1.200 pasti al giorno nelle mense Caritas a Cagliari


Cucine sempre aperte alla Caritas di Cagliari. Oltre 800 pasti al giorno, con punte di 1.200 nei momenti di emergenza; per un totale di quasi 300mila tra pranzi e cene. Sono 1.562 le persone che si sono rivolte alla Caritas, non necessariamente per la mensa: 669 in meno rispetto al 2016. Sono alcuni dei numeri del dossier 2017 della Caritas “Carità, giovani e lavoro”, presentato oggi a Cagliari. La maggioranza delle persone che chiedono aiuto è di cittadinanza italiana in una percentuale pari al 62,7% contro il 34,6% degli stranieri, provenienti soprattutto da Mali, Nigeria e Senegal.

Quasi la metà delle persone assistite ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni. Livello di istruzione? Medio-basso, con un 5% di analfabeti. Ma il 2,9% ha la laurea. Lavoro? Oltre il 70% non ne ha. I bisogni degli assistiti sono per la maggior parte di natura economica. Poi ci sono gli Sos di chi cerca occupazione, dei migranti e di chi non ha un posto per dormire. Il dossier della Caritas tratta in maniera approfondita il pianeta giovani: i neet, i ragazzi che non studiano, non hanno lavoro e nemmeno lo cercano più, sono, tra i 15 e i 34 anni, 72.780. “Lo spirito della Caritas – ha detto l’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio – deve essere operativo, ma deve anche scavare alla radice dei problemi e cercare delle soluzioni”. Chi si rivolge alla Caritas? In prima fila i disoccupati. Ma ci sono anche pensionati, inabili al lavoro e casalinghe. L’80%, nel complesso, non ha un posto di lavoro. Tra le testimonianze del dossier anche quella di chi si è messo al servizio della mensa. “Non mi sarei mai immaginata di essere completamente travolta da questa esperienza – questo un passaggio del racconto – non pensavo mi avrebbe cambiato così tanto nei rapporti interpersonali”.

Il nuovo centro della Caritas. Un punto di riferimento a Cagliari per alimentare le speranze di chi non ce la fa più. O per risolvere temporanee emergenze di alloggio. Nasce a Castello, accanto alla Basilica di Santa Croce, il nuovo centro della Caritas diocesana. È operativo da una settimana. E sta già ospitando nelle stanze ai piani superiori 18 persone che non hanno una casa. Una sistemazione di emergenza in attesa di trovare una soluzione. “L’anno scorso – ha ricordato l’arcivescovo Arrigo Miglio – abbiamo ospitato anche 10-12 persone nel palazzo arcivescovile. Il mio appello è quello di valorizzare i posti che possano essere idonei all’accoglienza. Perché come va tirato fuori dall’acqua mentre sta annegando, così deve essere aiutato chi sta al freddo”. La sede di Castello, ha spiegato don Marco Lai, delegato regionale della Caritas, sarà un punto di appoggio anche per carcerati che possono godere di un periodo di premio fuori dalle case circondariali. Sarà anche centro di accoglienza per i minori e punto di riferimento per l’immigrazione. Emergenza sì, ma anche progettazione per il futuro: “Sarà la sede – ha spiegato don Lai – della Fondazione Sant’Ignazio da Laconi che si occupa di antiusura. Ci saranno gli uffici del prestito della speranza: siamo i primi in Italia nel prestito sociale”. A disposizione della struttura 24 giovani del servizio civile. La nuova sede sorge in uno storico edificio realizzato nel 1600 dai Gesuiti, donato alla Caritas e poi ristrutturato.