Da Mauro Loddo - 19 dicembre 2017
“Siamo stati per dodici anni un punto di riferimento per il quartiere e per la città, ora il nostro lavoro verrà svilito da un progetto che sa di stantio”. È quello che, in estrema sintesi, sostengono i promotori del comitato spontaneo che si oppone alla chiusura di Area3, il centro comunale polivalente attivo a Mulinu Becciu.
Il comune di Cagliari infatti, dopo 12 anni di lavoro affidato all’associazione Arcoes, ha deciso di interrompere il regime di proroga al progetto Area3, e di procedere a un nuovo bando. La nuova idea comunale – secondo il Comitato – prevede progetti per combattere il disagio minorile dai 5 ai 17 anni. “Da qui due problematiche” sostiene Alessandro Capra, uno dei promotori del Comitato. “La prima, la chiusura delle attività e un centro vuoto, in attesa dell’aggiudicazione del bando. La seconda, la viva preoccupazione di un nuovo progetto comunale miope alle vere esigenze del quartiere, che ora rischia di perdere la caratteristica di spazio multigenerazionale e multidisciplinare”.
“Il progetto comunale – tagliano corto i promotori del Comitato – a nostro avviso è datato. I servizi previsti dalla nuova gara sono mirati alla lotta a disagio minorile e dispersione scolastica. Un progetto probabilmente utile, ma i reali bisogni di Mulinu Becciu sono altri: il bando sopprime di fatto l’idea generale, pensata in questi 10 anni, di spazio multigenerazionale”.
Proteste. “Perché l’amministrazione non risponde?” chiede, sdegnata, una signora a una conferenza stampa piuttosto partecipata. “È sorprendente come le nostre richieste siano state ignorate”. Qualcuno tra i presenti propone un’occupazione degli stabili per protesta, molti altri pensano a un sit-in, programmato ora per il pomeriggio del 21 dicembre, sotto il palazzo della Municipalità di Cagliari, in via Riva Villasanta. “Allora è deciso – conclude il comitato – siamo pronti ad azioni più incisive per difendere questo centro, fondamentale per la città”.