Pirri. Voragini nelle tubature che creano allagamenti e illuminazione inesistente: «Siamo cittadini di serie B»
Amministrazione e gestore si scaricano a vicenda i doveri. La municipalità: «Faidate»
Giovanni Runchina cagliari@ilsardegnablu.it
Da una parte il Comune dall’altra Abbanoa, che come tennisti si rimpallano la responsabilità dell’intervento. Giudice di sedia, la municipalità che propone una soluzione veloce: il fai da te. Campo di gioco: via Picasso a Pirri, battezzata da appena un anno con la nuova toponomastica. Un nome che ha del profetico. La strada del quartiere di Barracca Manna, un nastro attorcigliato di polvere e sassi, senza uno straccio di illuminazione pubblica, sembra uscita dalla tela di Guernica. Da venti giorni la tubazione dell’acqua potabile è rotta; i residenti hanno cercato qualcuno che ripari il guasto che provoca cali di pressione e sprechi. Ciascuno degli enti ha scaricato l’onere sull’altro. Intanto il fiume spunta malinconico nello sterrato davanti al civico 8. Una pozza che il caldo di questi giorni riduce di molto, perimetrata con una fettuccina bianca e rossa. «Non è la prima volta che capita - dice rassegnato Sandro Tedde che in via Picasso ha costruito 25 anni fa - e ci siamo sempre arrangiati. Questa volta però dev’essere il Comune a intervenire: è una questione di principio. Ho sanato l’abuso commesso a suo tempo e pago regolarmente le tasse». L’odissea ha come protagonista principale Francesco Amoresano, ispettore di polizia in pensione. Barba sale e pepe, maglietta azzurra, inforca gli occhiali e tira fuori i documenti che poggia sul divano, nel salotto della villetta finita nel 1999. «La perdita è proprio di fronte al cancello. Ho paura a mettere le macchine nel cortile interno perché non so se le infiltrazioni d’acqua abbiano scavato il terreno. Mi sono rivolto ad Abbanoa: mi hanno detto che la competenza è del Comune perché questi lavori sono ricompresi tra le opere di urbanizzazione. Sono andato in via Roma e mi hanno riferito che la competenza è di Abbanoa. Eppure ho pagato regolarmente le concessioni edilizie. Siamo cittadini di seconda classe. La notte, a turno con i vicini, teniamo accese le luci in attesa che i figli rientrino. Non c’è un palo della luce e abbiamo paura. Siamo pronti a costituirci in un comitato permanente». Anche la circoscrizione ci ha messo del suo: «Il presidente - dice Amoresano - ci ha suggerito di provvedere da soli». Per il consigliere Emanuele Armeni «sollecitare il fai da te è vergognoso. I sottoservizi vanno fatti e le strade asfaltate». «Non ci facciamo mancare nulla - ironizza Giacomo Argiolas di via Savinio - d’estate perdite d’acqua, d’inverno le alluvioni. L’ultima ha allagato le villette vicino alla ferrovia della Metropolitana leggera». La vicenda è finita sui banchi del Consiglio comunale: il gruppo del Pd ha depositato un’interrogazione, primo firmatario Claudio Cugusi.