Rassegna Stampa

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Tanta Sardegna nei paesaggi del creatore di Tex:

Fonte: web Vistanet Cagliari
30 novembre 2017

Tanta Sardegna nei paesaggi del creatore di Tex: Galep, prima di disegnare il ranger del Texas, a Cagliari si dedicò alla pittura sacra

Tanta Sardegna nei paesaggi del creatore di Tex: Galep, prima di creare il mitico ranger del Texas, a Cagliari si dedicò alla pittura sacra.

Nello Spazio Search sotto il palazzo civico di Cagliari al civico 2 del Largo Carlo Felice si può visitare gratuitamente la mostra “Nel segno di Galep” dedicata al creatore di Tex, il fumetto italiano più conosciuto e amato di sempre.

Questa mostra ci presenta un Galep inedito ai più, che nella Cagliari del primissimo dopoguerra, poverissima e devastata dai bombardamenti, per mantenersi realizza pitture sacre. Nato in Toscana cento anni fa, figlio di genitori originari di Iglesias, si trasferisce in Sardegna a 7 anni. All’asilo di Domusnovas dove lavora sua madre, assiste alla proiezione del cartone animato Gatto Felix, ne rimane folgorato e trascorre le giornate a disegnare i personaggi del film. A 10 anni si trasferisce a Cagliari con la famiglia, ma deve limitarsi a praticare la sua passione da autodidatta perché all’epoca a Cagliari non esistevano accademie o scuole d’arte. Passa il suo tempo a disegnare scene di vita quotidiana e soprattutto approfondisce lo studio dei paesaggi naturali della Sardegna, esercizio che in futuro gli tornerà utile. Intorno ai 18 anni inizia le prime collaborazioni retribuite. Si trasferisce a Milano dove si dedica alla realizzazione di illustrazioni, copertine di riviste e fumetti, di alcuni dei quali crea anche la sceneggiatura. Fino a quando con l’imperversare della guerra la sua carriera subisce un brusco arresto. Una volta finita la guerra Galleppini per mantenersi, in attesa di riprendere la sua attività di disegnatore e fumettista, realizza nella Cappella delle suore Vincenziane in viale San Vincenzo, per qualche piatto di minestra, quattro tele, un ciclo di dipinti e 14 stazioni della via crucis, si dedica anche ad altre opere, sempre a tema sacro, come le due tele custodite nella chiesa di Santa Lucia in Castello.

Le opere, pur non essendo realizzate con le tecniche a lui più congeniali, denotano grande talento e profonde capacità espressive. Anche se ad osservare attentamente quel Gesù col pizzetto, non si può fare a meno di pensare a Kit Carson. Queste opere purtroppo al momento non versano in uno stato di conservazione ottimale, mentre andrebbero tutelate, visto che rappresentano una parentesi particolare della vita dell’artista. Galleppini continua a vivere in una Cagliari che lentamente si riprende dagli effetti della guerra e nel 1945 apre una scuola di disegno, in via Sardegna al numero 48. Nel 1948, quando anche l’editoria italiana si riorganizza, l’artista riceve da Lea Bonelli dell’edizioni Audace, la proposta di occuparsi di due nuove serie ideate da Gian Luigi Bonelli: Occhio Cupo e Tex Willer. Il resto è storia, perché dalla matita di Galep nasce uno dei fumetti più longevi, letto da generazioni di giovani, e meno giovani, italiani. Questa mostra propone una serie di tavole, copertine, strisce e studi che raccontano l’instancabile attività artistica del mitico Galep al quale noi sardi ci sentiamo particolarmente legati, perché sappiamo che il profilo delle montagne che spesso si staglia alle spalle di Aquila della Notte, è quello delle montagne del Sulcis o quello dei tacchi ogliastrini. Per chi volesse ammirarle, la mostra è aperta fino al 18 gennaio 2018. (Dalila)