DOMENICA, 21 GIUGNO 2009
Pagina 1 - Cagliari
di Roberto Paracchini
Dialogo tra maggioranza e minoranza «Blocchiamo le lottizzazioni»
CAGLIARI. Intervenire sul centro storico è come operare nell’anima più antica della città. In quella moderna, il Poetto, la scelta del ripascimento del 2002 brucia ancora. Ed è per questo che sul centro storico l’amministrazione comunale ha deciso di muoversi con grande attenzione. E la maggioanza si è dimostrata disposta a un documento comune con la minoranza. Sull’anima della città non si può rischiare: chi lo ha fatto, come Sandro Balletto per il Poetto, ha visto poi chiudersi la sua carriera politica. Da qui il tentativo di scelte concertate per gli antichi rioni.
Il piano particolareggiato del centro storico, in discussione in questi giorni in consiglio comunale, prevede una serie di interventi (ad uso collettivo e non) per i vari «vuoti», da un lato; e ipotizza diversi utilizzi per le strutture dismesse o da dismettere, soprattutto militari, dall’altro. Gli spazi «vuoti», divisi in tre categorie a seconda dell’importanza strategica e «di memoria», sono 35 e rappresentano una superficie di quasi ottantamila metri quadrati. Da qui la necessità di un discorso più complessivo.
L’altro ieri nella commissione apposita si è trovato un primo accordo tra maggioranza e opposizione, anche se ancora da formalizzare: per un documento da allegare al piano particolareggiato. In specifico viene chiesto un progetto di risanamento e rilancio che preveda il monitoraggio completo delle abitazioni che necessitano di ristrutturazioni; e la ricerca di apposite soluzioni giuridiche e finanziarie attraverso cui il Comune (come ad esempio una specifica agenzia municipale) possa «attivare una sistematica ristrutturazione degli immobili da realizzarsi anche attraverso specifici accordi con privati e con altre istituzioni».
Il discorso del documento parte da alcune considerazioni. Innanzi tutto dal fatto che circa il sette per cento delle abitazioni cittadine sono non abitate e che nel centro storico questa cifra raggiunge il quindici per cento. In secondo luogo il documento registra il fatto che la maggior parte delle giovani coppie o chi vuole rendersi indipendente dalla sua famiglia sceglie l’hinterland per via dei prezzi elevati che vi sono in città. In terzo luogo viene sottolineato come il numero delle nuove abitazioni aumenti di continuo e con esso i prezzi. Un fatto più legato alle speculazioni immobiliri e finanziarie che all’economia. E tipico della rendita finanziaria. Da qui l’esigenza di invertire la tendenza con un progetto complessivo dell’amministrazione che non lasci l’intervento nel centro storico solo alle scelte individuali.
Inoltre nel dibattito svolto nel consiglio comunale, si legge nel documento unitario, è emersa la comune consapevolezza di inserire il problema del piano particolareggiato in una analisi «più generale sulle prospettive urbanistiche della città». Il tutto con l’obiettivo di una strategia che parta «dalla comune consapevolezza che il futuro del centro storico di Cagliari non riguarda solo i suoi abitanti, ma il futuro della città, la sua identità, la sua cultura».
In questo quadro, l’accordo in fieri sottolinea anche la necessità di una «specifica politica degli affitti, per gli immobili di proprietà pubblica o privata, verso giovani coppie e il potenziamento delle politiche per la ricettività degli studenti fuori sede attraverso la realizzazione dello studentato diffuso, oltre che per la riattivazione di attività artigianali, turistiche e di piccolo commercio».
Poi viene precisato che nel centro storico vi sono un gran numero di abitazioni inagibili sia per difficoltà nel reperimento delle risorse finanziarie per la necessaria ristrutturazione da parte dei proprietari, sia per la definizione di tutti gli aspetti progettuali, burocratici e amministrativi. Da cui l’importanza di una agenzia comunale.