A Cagliari è ancora tempo di “Pazza Idea” con Igort, Fana e Falchi
Nel centro d’arte Il Ghetto giornata di chiusura per la sesta edizione del Festival Pazza Idea, organizzato da Luna Scarlatta con la direzione artistica di Mattea Lissia. Si inizia questo pomeriggio alle 17 nella Sala delle Mura quando la ricercatrice Marta Fana, in conversazione con la giornalista Maddalena Brunetti, parla di storie italiane di ordinaria precarietà. Le inchieste di Marta Fana sul Jobs Act e la sua lettera al ministro Poletti hanno finalmente risvegliato l’attenzione del pubblico su un tema sociale e etico di grande importanza: quale presente e quale futuro al di là della retorica delle “magnifiche sorti e progressive” della flessibilità ma anche del pessimismo “tout court”?
Alle 18, nella Sala della Cannoniera, in collaborazione con il festival Creuza de Mà verrà proiettato L’incontro, cortometraggio di Michele Mellara e Alessandro Rossi. Un momento nella vita semplice di Amin, un sedicenne marocchino dall’accento italiano, residente in Italia, che lotta per avere la cittadinanza. Il cortometraggio è stato presentato in anteprima al Premio MigrArti alla 74ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Mezzora dopo Frontiere chiuse, ferite aperte. La cicatrice: tratti di confine. Andrea Ferraris, disegnatore e Renato Chiocca, regista e sceneggiatore in conversazione con Igort. Tremiladuecento chilometri è lungo il confine tra Messico e Stati Uniti, più di un terzo dei quali segnato dal muro. La frontiera. Quella che un tempo era l’icona della conquista dell’occidente, oggi è una ferita della società contemporanea, una cicatrice, attorno alla quale si alternano oscurità e luce, violenza e umanità. Su quei territori gli autori si sono spinti in prima persona, per guardare i paesaggi, ascoltare le voci e raccogliere le storie di chi vive in prima linea quella realtà. Il risultato è un libro a fumetti che è narrazione e testimonianza, invenzione stilistica e rigore documentario, una fusione di linguaggi per restituire la complessità della frontiera.
Si prosegue alle 19.30 nella Sala delle Mura con l’incontro con Massimo Arcangeli dal titolo
Siamo quello che diciamo, ma non lo sappiamo. Meraviglie dimenticate e insidie nascoste nelle parole di ogni giorno. Il linguaggio rappresenta le evoluzioni del costume e della società e la sua rappresentazione ai nostri stessi occhi. In un appuntamento il cui centro è l’importanza delle parole, l’esperto linguista ci conduce in un viaggio alla (ri) scoperta delle parole più importanti per i tempi che verranno. Amore, integrazione, realtà, scienza, sessualità – e naturalmente futuro, una terra ancora tutta da esplorare.
A seguire Il futuro in tavola: il cibo del benessere e della longevità. La “blue zone” della Sardegna incontro e cooking show di Alessandro Falchi. “Il patrimonio delle materie prime indicate dai centenari dev’essere l’input per una grande innovazione culinaria, dev’essere un connubio tra nuove tecniche di cucina e procedimenti consolidati, quali le tecniche di cottura ma senza mai tralasciare l’aspetto salutistico del piatto e senza mai sottovalutare l’aspetto primitivo per cui il cibo è importante, cioè la nutrizione.” Un giovane cuoco appassionato di Sardegna e longevità racconta le sue sperimentazioni con i cibi della tradizione, l’amore per il territorio e la valorizzazione della memoria storica che hanno reso la Sardegna una delle cinque “Blue Zones” del mondo.