Al Ghetto di Cagliari con la “Pazza Idea” di Carlo Freccero
Prosegue al Ghetto di Cagliari la sesta edizione del festival Pazza Idea, quest’anno dedicato al tema Profilo futuro. Il progetto curato dall’associazione Luna Scarlatta è fortemente centrato sull’esplorazione della realtà attraverso gli occhi dell’arte, della letteratura, della poesia, delle culture digitali e dell’incontro tra idee e persone. Sabato 25 novembre ricco programma a partire dalla mattinata quando alle 10 si terrà, nella Sala della Cannoniera, il convegno internazionale Patrimonio Culturale: comunità di storie, modelli, esperienze e strumenti. Curato dalla ONLUS Imago Mundi e moderato dal giornalista del Sole 24 ore Stefano Salis, l’incontro sarà focalizzato sull’analisi delle modalità di valorizzazione del Patrimonio Culturale attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini in un’ottica di nuove relazioni e creazione di valore sociale. In prospettiva della prossima celebrazione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, Imago Mundi in collaborazione con Pazza Idea, promuove questo meeting in cui saranno presentate le migliori esperienze di valorizzazione del patrimonio culturale in Italia ed Europa. Dalle 10.30 al via anche i workshop nella Sala della Corona con Antonio Prudenzano che spiega come siano cambiate le riviste letterarie nell’era dei social e degli ebook. Negli ultimi anni anche in Italia sono nate decine di siti letterari e riviste culturali online, che danno voce a nuova generazione di autori. Non tutti questi spazi, però, “resistono” a lungo, nell’era iper-veloce dei social network. L’incontro prova a fare il punto sulle realtà più interessanti, presentando un tentativo di mappatura di un mondo in costante evoluzione.
Altro workshop alla stessa ora ma nella Sala delle Mura con la sociolinguista Vera Gheno e il filosofo Bruno Mastroianni in Smetto quando voglio. Disintossicarsi dall’odio online. Vera Gheno, nel suo libro Social-linguistica. Italiano e italiani dei social network, analizza la lingua che usiamo sui social e i comportamenti umani, virtuosi e meno virtuosi, che incontriamo online. Bruno Mastroianni, nel volume La disputa felice. Dissentire senza litigare sui social network, sui media e in pubblico va oltre, proponendo modi perché la comunicazione non degeneri. Insieme, propongono un percorso che va dall’analisi della comunicazione social al riconoscimento delle situazioni a rischio di litigio, ragionando sui modi intelligenti di non lasciarsi andare ai peggiori istinti.
Adrian Paci, artista tra i più rappresentativi del panorama contemporaneo internazionale, unisce al lavoro artistico una importante attività di insegnamento e formazione. Nella giornata di sabato 25, a partire dalle 11 terrà un workshop sul tema Memorie di migrazione. Riappropriarsi del ruolo dell’artista come narratore di un luogo, di una storia o di un’esperienza con un gruppo di giovani artisti operanti in Sardegna. I partecipanti presenteranno i propri progetti e si confronteranno sulle prerogative, le criticità e il significato del fare arte oggi.
Dalla mattina al pomeriggio. Alle 17 iniziano gli incontri aperti al pubblico con la sociolinguista Vera Gheno, responsabile Twitter dell’Accademia della Crusca, e Bruno Mastroianni filosofo, giornalista, autore e social media manager. Coordinati da Nicola Pinna, giornalista de La Stampa i due ospiti parleranno di comportamenti virtuosi e meno virtuosi di chi popola il mondo dei social media e della necessità di un uso corretto della lingua italiana per farsi capire.
Si prosegue alle 18 nella Sala delle Mura con Per sempre presenti. Un’etica possibile per ricordare e (farsi) dimenticare nella società interconnessa, Umberto Ambrosoli, avvocato, politico e saggista italiano, in conversazione con Stefano Salis, giornalista de Il Sole 24 Ore su un tema di grande attualità, quello del diritto all’oblio. Esiste o no il diritto a essere dimenticati? E questo diritto esiste per tutti? Una domanda difficile in questi nostri tempi di velocità e affollamento di contenuti, in cui tutto è documentabile e immediatamente condivisibile, e che allo stesso tempo sta facendo sorgere un nuovo bisogno di libertà e sicurezza dagli sguardi altrui, quella sfera della “privacy” di cui molto spesso gli utenti non colgono l’importanza e la fragilità.
Alle 19 Un luminoso futuro alle nostre spalle // Niente più ti lega a questi luoghi: Raffaele Alberto Ventura, scrittore, e Chiara Barzini, scrittrice e sceneggiatrice, in conversazione con la giornalista Maddalena Brunetti per parlare di qual è lo scenario futuro del nostro “stare” e del nostro “andare”, e che peso hanno le radici e il viaggio nella nostra identità individuale e collettiva, nella conversazione tra una scrittrice che vive tra Europa e USA e uno scrittore che da Parigi osserva gioie, dolori, agi e disagi del nostro tempo.
Alle 20 uno degli appuntamenti centrali, quello con Carlo Freccero, intervistato dal giornalista Alberto Urgu. Freccero, tra i massimi esperti di comunicazione televisiva in Italia, ci parla di come le serie tv americane abbiano cambiato per sempre la televisione e le forme di narrazione. Velocità, glamour, estetica al potere: le fiction televisive sono ormai la nuova frontiera della comunicazione. Personaggi- icona che creano archetipi e miti come un tempo il cinema, ma con un linguaggio completamente diverso. L’immagine prevarrà sul contenuto? Quale il segreto del successo di questo particolare “oggetto di consumo” e in che modo influenzerà il gusto futuro?
La penultima giornata sarà chiusa, alle 21, dalla proiezione del film documentario Ferrante fever, (regia di Giacomo Durzi, Italia 2017). Un viaggio all’interno dei temi, dello stile e del successo di Elena Ferrante, una delle autrici più amate e tradotte al mondo, che il settimanale Time nel 2016 ha inserito tra le 100 persone più influenti al mondo. Un documentario evocativo che contiene interviste ad appassionati lettori e non solo come Jonathan Franzen, Hillary Clinton o Mario Martone, e che racconta l’opera e la storia della misteriosa autrice con la voce narrante di Anna Bonaiuto.