SABATO, 20 GIUGNO 2009
Pagina 2 - Cagliari
Il neo rettore dell’università Giovanni Melis sollecita decisioni rapide da parte dell’amministrazione comunale
Mancano all’appello ancora mille posti letto, «non bisogna dilazionare i tempi»
CAGLIARI. Per il campus universitario di cui si parla da anni meglio l’ex Semoleria di via La Plaia o lo studentato diffuso, magari nel centro storico? Giovanni Melis, neoeletto rettore dell’ateneo cittadino non ha dubbi: vanno bene l’uno e l’altro, ma è importante non dilazionare più i tempi, perché ci sono mille ragazzi in attesa di un posto letto che hanno bisogno di risposte. Nella sua prima uscita ufficiale, a pochi giorni dalle elezioni che l’hanno visto succedere a Pasquale Mistretta, Melis affronta uno dei nodi più caldi della politica cittadina, e universitaria. E lo fa in “La città degli studenti d’Europa, Cagliari futura”, incontro promosso, a Palazzo Siotto, dal neonato comitato Urban center Cagliari. Invitato a pronunciarsi sul tema, Giovanni Melis parte da una lucida analisi dell’importante momento di sviluppo attraversato dalla città: ‹‹Col completamento del Policlinico universitario, che auspico - dice - nel centro storico si libereranno una serie di spazi, e si aprirà una fase da gestire. Su questo sono molto interessato a discutere con l’amministrazione comunale››.
Sì allo studentato diffuso nel centro storico, dunque, dice il futuro rettore, che in questa possibilità vedrebbe soddisfatte due esigenze: dare lustro al centro cittadino, mettendo in vetrina le risorse culturali che la città offre, e valorizzare contemporaneamente alcune aree universitarie importanti ora in difficoltà. ‹‹La facoltà di Architettura, ad esempio - aggiunge - soffre per i difficili collegamenti con la zona universitaria di Ponte Vittorio››. Sì però anche al campus nell’ex Semoleria, va avanti Melis: ‹‹Sono d’accordo - dice - ma per mille posti letto non bisogna dilazionare i tempi. Sono anni che ne parliamo e ancora non è stata messa la prima pietra››. Non vede contraddizione tra un campus nell’ex Semoleria e uno studentato diffuso neppure il presidente della circoscrizione Centro storico, Gianfranco Carboni, critico su come la questione è stata gestita sinora: ‹‹In tutti questi anni si è voluto mantenere la situazione in equilibrio, senza prendere decisioni - afferma - Chiedo però: duemila studenti che non trovano posto nella casa dello studente sono un problema? Credo proprio di sì, e la città deve farsene carico››. Sul problema a proporre una soluzione sono gli stessi studenti. Tre in particolare (Andrea Deidda, Andrea De Guio e Stefano Gregorini), dopo aver mostrato i risultati di uno studio fatto sentendo vari esperti e intervistando più di 300 colleghi la buttano lì come una provocazione: facciamo il Campus a Sant’Elia, magari davanti allo stadio, o nell’area in cui sarebbe dovuto sorgere il museo Betile. Soluzione shock che fa storcere il naso. Ma almeno si butta di nuovo una pietra.
Sabrina Zedda