Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La battaglia per il campo e la mediazione del quartiere

Fonte: L'Unione Sarda
21 novembre 2017

Il consorzio Sant'Elia 2005 manda una diffida al Vecchio Borgo

 

C'è un filo sottile che sta unendo in queste ore le tante anime del quartiere. Una corda tesa verso la solidarietà con il Vecchio Borgo Sant'Elia, la società calcistica che in questi giorni sta disputando una difficile partita con il Consorzio Sant'Elia 2005, l'organizzazione presieduta da Franco Cardia che in convenzione col Comune gestisce l'impianto di via Schiavazzi, l'unico in grado di soddisfare le esigenze del rione. Unico per ora, visto che l'altro campo, quello tra il borgo e il mare, era stato, sì, rimesso a nuovo, ma con risultati incredibili: erano state sbagliate le misure. Troppo piccolo per la terza categoria. E così il Vecchio Borgo si era ritrovato senza rettangolo di gioco, costretto a chiedere casa al Consorzio.
GLI ERRORI Quel campo sbagliato è ora in attesa di nuovi lavori. «Attesa estenuante che stiamo pagando noi di Sant'Elia», avverte l'allenatore del Vecchio Borgo, Miro Murgia, il mister che ha dovuto fare i conti, insieme ai suoi giocatori, sabato sera, con la presenza a bordo campo di due agenti della Digos, chiamati dall'ingegner Cardia per prevenire eventuali tensioni.
LE REAZIONI Sta di fatto che lo scontro tra la società calcistica che milita in Promozione, e che recentemente ha messo su anche la Juniores, e il Consorzio sta scatenando una vera e propria gara di solidarietà col sodalizio locale. Diverse società hanno anche invitato il Vecchio Borgo a trasferirsi. «Abbiamo dato la nostra disponibilità, conosciamo Miro e il suo impegno, sta riuscendo a togliere tanti ragazzi dalla strada», dice Rita De Agostini dell'associazione Sant'Elia Viva. «Oltre alla vergogna del campo sbagliato dobbiamo subire il monopolio del Consorzio», spiega Marco Melis, presidente di Fc Lazzaretto, squadra Amatori che ricorre spesso al campo del Coni. «Dunque fuori dal nostro quartiere mentre sarebbe giusto e auspicabile poter giocare qui».
LA RETE La tensione di sabato scorso e le notizie diffuse sulla stampa hanno ben presto fatto breccia tra le case di Sant'Elia vecchia ma anche tra i palazzoni del rione nato negli anni Settanta. Gli articoli sono rimbalzati sulla rete scatenando commenti e attestazioni di solidarietà. Non è rimasto in silenzio il parroco don Giacomo Faedda che sulla sua pagina Facebook ha scritto: «Nella vita capita spesso di dover scegliere se far finta di nulla o di esprimersi. Far finta di nulla è la cosa più semplice ma anche quella più inutile, esprimersi invece significa desiderare di cambiare le cose. Tutti sanno quanto bisogno ci sia nel nostro quartiere di creare aggregazione per tutti e forse ancor di più per i giovani, per impegnarli in qualcosa di sano e di costruttivo come può essere lo sport. Questo è il principio che muove alcune persone nel fare qualcosa per il bene di tutti. Mi domando allora se sia giusto quanto sta accadendo e se ci sia qualcuno che possa e voglia fare qualcosa perché la squadra del quartiere abbia la possibilità che hanno in tutti gli altri contesti? O forse qui siamo diversi?».
LA DIFFIDA Ieri il Consorzio Calcio ha inviato al Vecchio Borgo una diffida. «Non risulta veritiero che di punto in bianco vi sia stato un aumento irragionevole», dell'affitto del campo. «Il costo richiesto è stato da subito quantificato in euro 120 quale importo per l'uso della struttura nella giornata di sabato per la gara della squadra Juniores. I 70 euro versati per la gara del 4 novembre sono stati frutto di una trattativa». Una controversia verbale che ha anche avuto - secondo il presidente Caredda - toni piuttosto accesi tanto che si «è preferito prevenire e avvertire l'Autorità giudiziaria e la Figc». Questioni su cui il quartiere ha poca voglia di intervenire. Lo fa invece chiedendo a Miro Murgia di non abbandonare l'impegno nello sport e nel sociale.
IL COMITATO Intanto il presidente del Comitato di quartiere, Billo Vistosu, un passato da calciatore, ha annunciato una richiesta di confronto tra le parti. «Bisogna che il Vecchio Borgo, il Consorzio ma anche il Comune con l'assessore allo Sport si ritrovino intorno a un tavolo per fare finalmente chiarezza per il bene di Sant'Elia».
Andrea Piras