Rassegna Stampa

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Violenza sulle donne, le scarpe rosse di Zapata Rojos il 25 a Cagliari

Fonte: web sardiniapost.it
21 novembre 2017

Violenza sulle donne, le scarpe rosse di Zapata Rojos il 25 a Cagliari

Né sangue, né occhi neri: solo 33 paia di scarpe dipinte di rosso e disposte in una marcia simbolica e silenziosa di donne assenti, lungo una strada cittadina. È “Zapatos Rojos“, progetto d’arte pubblica dell’artista messicana Elina Chauvet contro il femminicidio e la violenza sulle donne. Dopo le esperienze di Sestu e San Sperate, quest’anno l’installazione di Zapatos sarà allestita in piazza Garibaldi a Cagliari. L’appuntamento è in programma sabato 25 novembre a partire dalle 16.Il progetto nasce nel 2009 a Ciudad Juarez, città di frontiera del nord del Messico famosa perché a partire dal 1993 centinaia di donne sono state rapite,stuprate e assassinate nella più totale impunità. In Europa approda nel 2012, a Milano, per poi diffondersi nelle altre città del mondo, in Argentina, Spagna, Norvegia, Gran Bretagna, Cile, Brasile, Stati Uniti e Canada. Ogni edizione di Zapatos Rojos è il risultato di un lungo lavoro che prevede l’attivazione di una rete tra istituzioni, associazioni e singole persone, e la marcia rappresenta proprio la rete territoriale che si è costituita.

Curatrici del progetto a Cagliari Lorena Cordeddu (associazione “Terra Battuta”) e Consuelo Dessì (Mezcla Intercultura), con il patrocinio del Comune e la collaborazione di tutte le altre associazioni che aderiscono e della cittadinanza. “Fare rete e l’associazionismo in generale sono importanti per tenere alto il livello di attenzione sul femminicidio, soprattutto sul sommerso che i dati non rilevano”, ha ricordato stamattina Cordeddu alla presentazione di “Zapatos Rojos”. “Non viene rappresentata la violenza, questa è la forza di questa manifestazione – ha aggiunto Dessì – la marcia è simbolo dell’azione che donne e uomini intendono intraprendere verso il cambiamento di modelli culturali e sociali che vedono la donna in una posizione di inferiorità rispetto all’uomo”.