Ginnastica: entusiasmo e duemila spettatori al PalaPirastu per il Grand Prix
Cagliari -show e non è finita La Fgi annuncia un grande evento nel 2019
Otto ore di viaggio in pullman. Tanto è durato il viaggio delle giovani ginnaste di Gymnastika Olbia, il gruppo giunto da più lontano per vedere, tutte insieme, dal vivo, le stelle della ginnastica. Quelle che si ammirano sullo schermo, idoli della quotidiana fatica in pedana, che ogni piccolo passo avanti è come sentirle più vicine. Una passione nuova o rinnovata e la promessa di un grande evento a Cagliari nel 2019, sono l'eredità concreta lasciata dal Grand Prix numero 26, il terzo in terra sarda. Nell'immediato, resta la magia che la ginnastica, in ogni sua forma, ha regalato anche stavolta, ben prima del Gran Prix vero e proprio.
È già il backstage, un'ora prima del via, a farsi spettacolo in un PalaPirastu colmo, con le prove in contemporanea su pedana e attrezzi, qualche caduta senza conseguenze, le mani nella magnesia e le felpe che lasciano il passo a body dai colori sgargianti.
«Ciao Alex», grida un reggimento in tuta fucsia. Dalla parte opposta della tribuna, risponde un cartellone che celebra Milena a caratteri cubitali e glitterati . Alex e Milena sono rispettivamente Agiurguculese e Baldassarri, nuovi astri della ritmica, entrambe sedicenni. Ma è la ginnastica sarda, ad aprire lo show con le farfalle - anche loro, sì - della Ritmica 2000 sulle note dei Tazenda, e poi il gruppo regionale Gymnaestrada della sezione Ginnastica per tutti, quella che incentiva l'attività promozionale e amatoriale. «Il grande valore di questo evento», ha sottolineato il presidente nazionale, Gherardo Tecchi, «è proprio quello di mostrare la ginnastica tutta, dalla versione amatoriale al vertice dell'agonismo».
Ed eccoli, gli atleti di punta. La Nazionale di ritmica ripropone l'esercizio valso l'oro iridato nel cerchio ai recenti Mondiali di Pesaro. Impeccabile, anche questa volta, come gli esercizi alla trave della campionessa italiana Elisa Iorio, l'evoluzione di Marco Lodadio, argento agli anelli in Ungheria nella World Cup Challenge, e dei superospiti Elefhterios Petrounias, oro a Rio negli anelli, e Linoy Ashram, individualista israeliana.
Ci sono , in borghese ma acclamati comunque, anche Marta Pagnini, ex capitano della Nazionale di ritmica a Rio 2016, Carlotta Ferlito e Vanessa Ferrari, glorie dell'artistica, tutte e due convalescenti. «Non volevo perdermi quest'appuntamento e il calore del pubblico sardo», ha detto la Ferrari, in stampelle dopo la rottura del tendine d'Achille, «la ripresa è dura, ma vedere le mie compagne di squadra al lavoro, mi dà ancora più forza per rialzarmi presto e rimettermi subito in gioco».
Applausi per lei e per i paladini di casa. Nicola Bartolini, perfetto alla sbarra, lui che era atteso al corpo libero dove ha vinto il titolo italiano. Piace anche così e infatti guadagna la vittoria del Grand Prix. In pedana invece il dorgalese Marcello Patteri, sicuro nella performance individuale di aerobica. «Una delle nuove strade che la ginnastica sta percorrendo», ha ribadito il presidente nazionale, accompagnato dal presidente emerito Riccardo Agabio, «per essere sempre più competitiva a livello internazionale». A giudicare dall'esibizione mozzafiato delle speranze di acrogym Rebecca Sirca e Lorenzo Martino, ultimo atto dello spettacolo cagliaritano, c'è da credergli.
Clara Mulas