Domani Gentiloni alla Fiera con i 1.100 delegati alla 48esima edizione del meeting cattolico
Le parole di Papa Francesco inaugurano la Settimana Sociale
«Senza lavoro non esiste dignità nell'uomo». Sono risuonate forti le parole di Papa Francesco, tornato di nuovo a Cagliari, seppure in videomessaggio, in apertura della 48ma Settimana Sociale dei cattolici italiani. Bergoglio ha messo da parte i convenevoli per andare al cuore del tema, al centro dell'incontro di Cagliari. «Ci sono lavori che umiliano la dignità delle persone, quelli che nutrono le guerre con la costruzione delle armi, il lavoro precario, il lavoro in nero. Un convegno, questo di Cagliari», ha detto Papa Francesco, «che deve tradursi in fatti concreti, deve essere lievito che fermenta tutta la società malata di competizione, ma orfana di comunione».
MATTARELLA Ha fatto eco a queste parole il messaggio inviato dal presidente della Repubblica e letto dal presidente del Comitato scientifico delle Settimane Sociali, monsignor Filippo Santoro. «Quella del lavoro», scrive Mattarella, «è una sfida cruciale per la nostra società che esce dalla crisi più lunga dal dopoguerra. L'era dei robot e della telematica inciderà sull'occupazione ma quella del lavoro non è battaglia dagli esiti segnati».
Dopo i saluti dei padroni di casa, l'arcivescovo Arrigo Miglio e il sindaco Massimo Zedda, è stato lo stesso Santoro, arcivescovo di Taranto, ad avvertire il rischio che «il nostro sapere anche accademico non sia messo a servizio dei drammi che colpiscono il Mezzogiorno».
PRODUZIONE DI ARMI Intuibile il riferimento alla sua Taranto e alla situazione dell'Ilva, la cui produzione continua a devastare persone, case, cielo e terra. «Un discorso analogo anzi, ancora più urgente del punto di vista morale, si pone sul grave problema della produzione e vendita delle armi che riguarda anche situazioni qui presenti in Sardegna», ha detto monsignor Santoro.
ORATORI LAB-ORATORI Era dal 1970 che la Chiesa italiana non si confrontava sul tema del lavoro in modo sistematico e organico come nelle giornate cagliaritane. «Non un convegno», ha detto il presidente della Cei, cardinal Gualtiero Bassetti, «quanto un cammino, un cantiere di lavoro, un bell'esempio di quella Chiesa in uscita di cui parla Papa Francesco». Bassetti ha indicato tre piste di lavoro: gli oratori lab-oratori, le parrocchie come luoghi di indirizzo all'occupazione, la politica. «Il tempo delle chiacchiere e dei finanziamenti pubblici senza progetto è finito, speriamo per sempre».
PROPOSTE AL GOVERNO
Da Cagliari partiranno quindi proposte concrete al Governo (il premier Gentiloni sarà in Fiera domani pomeriggio, e non domenica mattina come previsto dal programma) che potranno essere inserite già nella prossima legge di stabilità. «Addirittura siamo in grado di ipotizzare gli opportuni emendamenti», ha detto nel suo intervento Sergio Gatti, vice presidente del Comitato scientifico di questa Settimana sociale di Cagliari. «I nostri 99 tavoli, l'atlante delle buone pratiche che oggi visiteremo: da Cagliari arriveranno a Gentiloni e Tajani proposte vere e concrete, alcune anche profetiche che consegniamo all'Europa. Ma la Settimana Sociale è luogo dove si affronta e si tenta di risolvere il problema: sfiducia e paura non abitano qui».
IL MINISTRO «I giovani ci chiedono la restituzione di una speranza, ci chiedono questo. Non sussidi», è stato l'esordio del ministro Claudio De Vincenti al tavolo “Le voci del lavoro” guidato da Vania De Luca, presidente nazionale dei Giornalisti cattolici. Col ministro anche Anna Cristina Deidda, fondatrice di una cooperativa sociale che conta 250 dipendenti che però, ha detto, «si sentono sempre lavoratori precari». «Dobbiamo creare condizioni perché i giovani restino nella loro terra» ha detto ancora De Vincenti. «Niente contro i flussi all'estero, ma così rischiamo che le giovani generazioni perdano il proprio orizzonte di speranza».
IN VIAGGIO Oggi i 1.100 delegati lasceranno l'aula del convegno per un viaggio fra le “buone pratiche”: sono quasi un centinaio. da Arborea a Dolianova, una visita ad autentiche eccellenze dell'economia locale, esempi di buon lavoro e affermazione sul mercato. «Molto stiamo facendo», ha concluso il ministro, «ma moltissimo resta ancora da fare, a cominciare dalla Sardegna».
Paolo Matta