Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nel parco una vecchia fattoria L'agricoltura e il cibo di un tempo per “Orti, arti e giardini”

Fonte: L'Unione Sarda
16 ottobre 2017

PIAZZA GIOVANNI XXIII.

Oggi al tramonto si conclude la rassegna di Comune e Slow food

Nel parco una vecchia fattoria L'agricoltura e il cibo di un tempo per “Orti, arti e giardini” 

Se il buongiorno si vede dal mattino, a giudicare dal numero di visitatori fin nelle primissime ore è davvero un buon giorno - anzi, un buon weekend - in quella che è ormai la Biennale di Cagliari. In mostra (trattino mercato) opere d'arte della Natura, da mangiare e per produrle: figli della terra coltivati come si faceva un tempo, affiancati da eccellenze dell'artigianato.
LA RASSEGNA Il record da battere è quello delle prime due edizioni di “Arti, orti e giardini - Dall'orto al paesaggio”, entrambe meta di ventimila visitatori nelle edizioni 2013 (al Parco di Monte Claro) e 2015 (al Parco della Musica in piazza Giovanni XXIII, nel quale si svolge anche l'edizione che si conclude oggi al tramonto). «Se già c'è tanta gente», sospira Dario Frau, assessore comunale alla Cultura e al Verde pubblico, «l'edizione del record potrebbe essere questa». Le presenze serali, molte ed evidenti, confortano. Proprio il Comune con la rete Slow food diffusa in 150 Paesi per ridare valore al cibo e agli antichi saperi di chi lo produce, organizzano la rassegna inaugurata ieri alle 9. Cancelli chiusi fino alle 20 in attesa della seconda giornata, oggi. Cento espositori sardi e non, sono presenti alla mostra-mercato: sessanta vivaisti, sei food-truck (il cosiddetto “cibo da strada” o “street food”, che ora offre le eccellenze alimentari dei territori), trenta produttori di cibo e alcuni artigiani.
SLOW FOOD «Gli espositori pagano solo le spese vive e una tassa per l'occupazione del suolo pubblico assai ridotta, ricorda Raimondo Mandis, fiduciario della condotta Slow food cagliaritana, «li abbiamo selezionati in modo tale da presentare le eccellenze sarde». I gazebo, li offre il Comune.
LE ATTRAZIONI Mentre gli istruttori del Coni fanno fare ginnastica a chi lo chiede (di primo mattino, ieri erano di turno gli anziani), la Fondazione del Teatro lirico ristora udito e spirito nel foyer del teatro a pochi passi di distanza. Numerosi i laboratori per bambini e adulti, oltre che i forum. Il Comune - che ha suo stand dedicato all'iniziativa “Cagliari paesaggio” - e Slow food, insomma, cercano di colpire in ogni settore per dare maggiore lustro a “Orti, arti e giardini”. Nel frattempo, in Municipio si pensa al raddoppio: appuntamento annuale anziché biennale, ma la decisione non è ancora presa.
NEGLI STAND Trovare un espositore men che soddisfatto è impossibile. «Comprano i formaggi e vogliono sapere come li facciamo», sorride Gianluca Cogoni del caseificio Aresu di Donori. «Siamo sempre stati presenti a quest'iniziativa», sorride Gianfranco Bussu, titolare del caseificio “Debbene” di Macomer, mentre Mauro Mirai della “Argiolas formaggi” di Dolianova si sta proprio divertendo: «Fanno un sacco di domande, rispondiamo a tutti». Fabio Brignone è allo stand de “La Rosa dei venti”, il vivaio di Sassari di proprietà di sua moglie Emanuela Bombi: «Partecipiamo a queste rassegne in tutta l'Italia, ma a Cagliari i risultati sono sempre superiori». Poco più in là sono in mostra (trattino mercato) le galline ornamentali, alcune delle quali spettacolari. Sul lato opposto c'è Sonia Oggianu, titolare del laboratorio artigianale “Arkade”: «Non c'è occasione migliore per far conoscere i nostri prodotti per la cosmesi, gli oli per massaggi e la lana colorata con tinture naturali». Tra queste, la buccia di cipolla e quella di melagrana. Ma a riassumere meglio di tutti lo spirito dell'iniziativa è Anna Barbara Pisanu, dell'agenzia regionale Agris: «La biodiversità è una ricchezza, anche nei pascoli. Noi andiamo a caccia di vecchie sementi per mantenerla». Perché non è vero che tutto il mondo è paese.
Luigi Almiento