La ricetta di Scano (Pd) in antitesi alle soluzioni proposte dai Riformatori 



«Il Poetto non si salva con nuovi ripascimenti ma ripristinando le dune a ridosso della spiaggia e favorendo l'azione di tutela naturale svolta dalla posidonia, per limitare di molto i fenomeni erosivi».
Lo sostiene il consigliere del Pd Andrea Scano, che suggerisce soluzioni diverse da quelle emerse nei giorni scorsi nel corso di un convegno dei Riformatori sul futuro del litorale. «È certamente lodevole la proposta di far sedere attorno ad uno stesso tavolo Comune, Provincia e Regione», rileva Scano. «Meno lodevole è la tendenza, emersa da numerosi interventi, secondo la quale si dovrebbe andare avanti, ormai, a forza di ripascimenti successivi. Si dà per scontato che la spiaggia sia un bene usa e getta da consumare a piacimento e da ricomprare al market in caso di necessità. Ricomprandolo, tra l'altro, a peso d'oro. Infatti gli interventi di cui si è sinora parlato prevedono spese di decine di milioni di euro. Ma se la spiaggia vale veramente tanti soldi (e di certo li vale) perché ci si ostina a non far niente davanti alla perdita continua di sabbia causata da un'erosione che si potrebbe limitare?». Per l'esponente del Pd, «il sospetto è che taluni preferiscano soluzioni ingegneristiche molto dispendiose (quali i ripascimenti ciclici) proprio per poter attingere a cospicui finanziamenti pubblici.»

15/06/2009