Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Fantola: «Un'Authority che governi il Poetto»

Fonte: L'Unione Sarda
12 giugno 2009

La proposta emersa durante un convegno dei Riformatori. Milia: «A Balletto critiche ingiuste» 

Cappellacci convoca un incontro urgente: non c'è tempo da perdere

«Per salvare il Poetto serve un'Authority che riunisca le tante competenze in capo a diverse istituzioni».
In fondo il Poetto è un po' come la nazionale di calcio: tutti si sentono allenatori e quando le cose vanno male, cioè dal 2002 a oggi, ognuno ha un'opinione e soprattutto una soluzione in tasca.
A qualcuno va bene com'è adesso, i nostalgici invece vorrebbero tram e casotti, una minoranza guarda a Rimini come un modello, che per altri è discutibile. E allora la soluzione proposta da Massimo Fantola non è tanto campata per aria: «Serve un'Authority per la spiaggia, come quella che gestisce il Po. Ci sono tante competenze, amministrative e tecniche, divise tra le varie istituzioni. Invece abbiamo bisogno che a qualcuno venga data la possibilità di seguire il Poetto, fare scelte, occuparsene tutti i giorni».
Un'autorità che sieda al capezzale del gigante malato, anzi moribondo, come dicono gli esperti. L'erosione è un cancro che nel giro di uno, massimo due anni riporterà la spiaggia allo stato pre-ripascimento.
UN'AUTORITÀ PER IL POETTO L'idea dell'autorità ad hoc, lanciata ieri dal leader dei Riformatori durante un convegno nella rotonda del Lido (davanti a un centinaio di persone, rappresentanti delle istituzioni e studiosi) è stata subito raccolta e rilanciata dal Governatore Ugo Cappellacci, che concludendo il suo discorso ha annunciato: «Convocherò un incontro tra Comune, Provincia e Regione il prossimo 29 giugno. Non bisogna perdere tempo».
IPOTESI REFERENDUM Il presidente della Giunta regionale ha sottolineato come si debba partire da una certezza difficile da digerire: «Il Poetto di un tempo, quello dei nostri nonni, non esiste più e non ce lo restituirà nessuno. È ovvio che nella scelta di qualsiasi soluzione andrà coinvolta la comunità. Un referendum? Si potrebbe fare. L'importante è agire, al più presto».
LE SOLUZIONI Sì, ma come? Scartata l'ipotesi di lasciare tutto com'è, rimettendo la sorte della spiaggia nelle mani della natura, le altre sono piene di incognite. Prima soluzione: salvare il salvabile con barriere artificiali ai margini della strada, che riproducano l'effetto dei casotti e delle dune degli anni '60. Basterà? L'erosione del vento porta via decine di metri cubi all'anno, le correnti marine fanno il resto. Ma con la costruzione di piccole dighe sotto il pelo dell'acqua, distanti dalla riva, il problema diminuirebbe. Lo hanno fatto anche a Ostia e un po' dappertutto, in Italia. Seconda soluzione: un ripascimento bis, stavolta con sabbia terrestre, più facile da tenere sotto controllo, che darebbe al litorale altri dieci anni di vita. Chicchi di quarzo, magari presi dalla cava di Florinas, vicino a Sassari. O dal Maghreb. Certo, tutto ha un prezzo. «Una sabbia del genere, con la granulometria simile a quella del vecchio Poetto, costa 50 euro a metro cubo», ha ricordato Nicola Montaldo, docente del dipartimento di ingegneria del territorio.
I COSTI Considerando che durante l'intervento del 2002 la draga Antigoon ha pompato 350 mila metri cubi di sabbia grigia, i costi lievitano. E il gioco deve valere la candela. Anche perché non si tratterà quasi certamente di un solo intervento, come ha ricordato il sindaco di Cagliari Emilio Floris: «È impensabile un intervento singolo, saranno necessarie anche opere successive». Un'Authority per il Poetto? Idea percorribile per chi, in tempi non sospetti, ipotizzava un assessorato comunale. «Iniziamo con un calendario di incontri». È d'accordo anche Graziano Milia, che nel suo intervento ha anche riabilitato (in parte) il predecessore Sandro Balletto, definendo «ingiuste le critiche nei suoi confronti, specialmente sul piano personale». Serve una nuova spiaggia e per averla bisognerà spendere: si ipotizza da 25 a 35 milioni di euro. Tanto, certo. Ma il Poetto è il Poetto.
MICHELE RUFFI

12/06/2009