Rassegna Stampa

Il Sardegna

Volontari per ronde ecologiche con 140mila euro dal Comune

Fonte: Il Sardegna
11 giugno 2009

L'interrogazione. Controlli sulla differenziata affidati a un'associazione “poco” no profit

La convenzione per la vigilanza ambientale prevede il pagamento da parte del Municipio

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦

Ronde ecologiche. Verificheranno che la raccolta sia differenziata, daranno la caccia alle irregolarità da sanzionare e faranno comunicazioni sul nuovo sistema di conferimento della spazzatura. In città se ne occuperà un'associazione di volontariato. Magari con senso civico, ma non senza 140 mila euro di soldi pubblici. Curioso per dei volontari. E sulla convenzione parte all'attacco il Pd. In un'interrogazione dai toni duri il capogruppo Ninni Depau e i consiglieri Claudio Cugusi e Lorenzo Cozzolino sollevano dubbi su scelte in grado di «favorire la nascita di associazioni specificatamente legate all’erogazione di pubblico denaro magari su iniziativa di parenti e amici di assessori e dirigenti». Tutto parte il 27 aprile scorso quando il servizio Igiene del suolo annuncia una pubblica selezione per la stipula di una convenzione con una associazione di volontariato per l’attività di vigilanza ecologica. La somma stanziata è di 140 mila euro. Tra i compiti la verifica sul conferimento dei rifiuti e la presenza di discariche abusive, la caccia alle situazioni sanzionabili e le comunicazioni al cittadino. Tuttavia il regolamento di igiene urbana prevede la possibilità che tutte le normative possano essere fatte osservare da personale non comunale «solo in via speciale e limitatamente alle materie di specifica competenza». Fatte le premesse, i consiglieri di centrosinistra si rivolgono a sindaco e assessore alla Pianificazione.
QUALI SONO le motivazioni organizzative che inducono ad esternalizzare l’attività di controllo e di vigilanza ambientale che dovrebbe essere istituzionalmente a carico del personale comunale, anche in considerazione del fatto che la raccolta rifiuti è gestita in appalto?». Poi. Attacco alla cifra «spropositata » di 140 mila euro per un’attività che dovrebbe essere di volontariato e si chiedono soprattutto «se non ritengano, in particolare, che possano favorire la nascita di associazioni specificatamente legate all’erogazione di pubblico denaro magari su iniziativa di parenti e amici di assessori e dirigenti». Infine il fuoco sui casi precedenti e la richiesta di un regolamento preciso sulla materia da parte del consiglio comunale.¦