VIA SIMETO.
L'immobile torna di proprietà dello Stato: lì sorgerà la Cittadella finanziaria
Il pasticcio dell'ex caserma La Regione dimentica di rinnovare l'accordo con il Demanio
Per una firma. La Regione non conferma l'accordo con il Demanio e il ministero della Difesa e perde l'ex caserma di via Simeto. Pazienza se l'articolo 14 del nostro Statuto prevede che il patrimonio non più in uso dai militari deve essere automaticamente trasferito alla Regione. Quei capannoni e quegli uffici che un tempo ospitavano un reparto di Telecomunicazioni diventeranno la nuova sede della Cittadella finanziaria. Un immobile che il presidente Francesco Pigliaru vuole fare rientrare nelle disponibilità del patrimonio regionale e sul quale grava un'interrogazione al ministro dell'Economia.
STELLETE E BUROCRAZIA La storia di un passaggio di consegne mancato nasce nel 2008 con “un accordo di programma” firmato dall'allora governatore Renato Soru e dall'Agenzia del Demanio. In pratica il deposito dell'Aeronautica (sovradimensionato per le reali necessità dell'Arma azzurra) rientrava (con altri immobili) in un piano di “riallocazione”. Il patto prevedeva il trasferimento di uomini, mezzi e materiali nell'aeroporto di Decimo. A carico della Regione sarebbero rimaste le spese relative al recupero e adeguamento di due fabbricati nello scalo militare. Sembrava un accordo come tanti. Di quelli che si firmano e poi finiscono in un cassetto in attesa di buona volontà. Così è stato per la prima scadenza. Nel 2011 il patto viene rinnovato. Con una piccola, ma sostanziale, differenza: la proposta di Ugo Cappellacci (nel frattempo succeduto a Soru) viene ridimensionata dal Demanio. Così gli anni dell'intesa diminuiscono da tre a due. Prossimo appuntamento gennaio 2013.
LE RASSICURAZIONI Gli incontri tra militari e civili proseguono senza sussulti. Il torpore regionale viene interrotto dalle dichiarazioni del generale Luigi Lo Conte (Geniodife) che il 17 settembre 2012 sprona i partecipanti a un vertice sulla dismissione dei beni militari: «A breve scadenza via Simeto potrà essere restituito alla Regione». C'è fretta di «procedere in tempi stretti» e di utilizzare i finanziamenti per il trasferimento scongiurando così il rischio di una loro perdita.
LA SORPRESA Sulla caserma di Sant'Avendrace e sui 390 mila euro stanziati dalla Regione per il trasferimento a Decimo cala il silenzio. Sino al 21 febbraio 2013 quando l'allora presidente Cappellacci, a proroga scaduta, si ricorda dell'accordo. Troppo tardi. Il Demanio, approfittando con una mossa a sorpresa fa intendere che gli spazi di viale Elmas sono necessari per l'opera di razionalizzazione . Nei progetti delle Agenzie Demanio ed Entrate si dovrà fare ciò che oggi viene svolto in uffici dislocati in quattro punti della città distanti fra loro (via Bacaredda la direzione regionale, in via Cesare Pintus quella provinciale, in via Jenner l'ufficio provinciale per il territorio e a San Lorenzo, al chilometro 1,600 della 554, il centro assistenza multicanale). Un'operazione che alle Stato costerà 50 milioni di euro, ma consentirà di risparmiarne 4 all'anno di affitti.
CORSA CONTRO IL TEMPO Nell'assessorato di viale Trieste la consapevolezza di quanto sta accadendo si materializza velocemente e parte una lettera indirizzata al comando di Decimo «per la consegna anticipata del compendio di viale Elmas».
TENTATIVO DISPERATO Nel 2014 ci ritenta l'attuale presidente Francesco Pigliaru che ricorda all'ex primo ministro Matteo Renzi e al dg del Demanio l'articolo 14 dello Statuto. Non solo, Pigliaru evidenzia uno sgarbo istituzionale perché la lettera del 2014, in cui veniva rappresentata «l'estrema necessità e urgenza in relazione a esigenze di protezione civile (alluvione) ed emergenza profughi», non ha mai avuto risposta «privando le strutture regionali di un'irrinunciabile supporto logistico».
L'INTERROGAZIONE Su via Simeto il senatore Luciano Uras ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
Andrea Artizzu