Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Riforma degli ospedali Il Pd: ascoltiamo i sindaci

Fonte: La Nuova Sardegna
20 settembre 2017


Il segretario Cucca fa il mediatore fra Arru, l’Anci e i Comuni di Sassari e Cagliari Il 26 il testo arriva in aula ma il dibattito potrebbe slittare a dopo metà ottobre
 


CAGLIARI. Taglia e cuci, niente copia e incolla: il Pd vuole provare a vincere così, con la mediazione, la diffidenza che c’è oggi intorno alla riorganizzazione degli ospedali. A pochi giorni dall’ingresso della nuova mappa nell’aula del Consiglio regionale, sarà martedì 26 settembre, a riprendere in mano la matassa e l’ago, indispensabile per mettere più di una pezza sugli strappi che ci sono, è stato Giuseppe Luigi Cucca, il segretario del partito. Con a fianco il Comitato sanità, è un gruppo di studio interno alla segreteria, all’inizio di una settimana decisiva, ha messo tutti intorno allo stesso tavolo tutti. Dagli amici ai favorevoli con riserva, dai nemici a gli indecisi: l’assessore alla sanità Luigi Arru, il presidente dell’associazione dei Comuni Emiliano Deiana, i consiglieri regionali della commissione sanità Gigi Ruggeri e Rossella Pinna e infine Nicola Sanna e Massimo Zedda, sindaci di Cagliari e Sassari.

«È stato un incontro molto costruttivo», dirà Cucca dopo quasi due ore di faccia a faccia. Però al di là delle frasi che mai si negano ai taccuini all’uscita da qualunque vertice, c’è qualcos’altro ed è clamoroso. Il dibattito in aula sulla riforma degli ospedali potrebbe slittare di due settimane. Dopo l’apertura della discussione generale (martedì 26) e la presentazione degli emendamenti, l’indomani, il confronto in aula potrebbe essere rinviato a metà ottobre. Perché? Perché c’è «ancora bisogno di parlare con i territori e far capire meglio a tutti quali saranno gli effetti positivi della riorganizzazione», farà sapere chi ha partecipato all’affollata riunione. È un’indiscrezione, quella del rinvio, che Cucca non ha voluto confermare, «Non posso essere certo io a passare sopra le prerogative del Consiglio regionale, che resta sovrano», ma anche per lui «è indispensabile riaprire il canale del dialogo con la gente». Tema rilanciato da Rossella Pinna: «Non serve la fretta. L’importante è invece che tutti siano consapevoli di questa verità: non ci saranno tagli o chiusure per riallineare la sanità sarda agli standard di qualità in tutti i territori». L’obiettivo finale sarà ribadito giovedì nell’incontro ufficiale della commissione sanità del Consiglio con i sindaci e l’indomani nella direzione del Pd ad Oristano. Tra l’altro proprio in questi due primi appuntamenti dovrebbe essere ufficializzata anche l’ipotesi del dibattito rinviato. Su cui anche la giunta Pigliaru sarebbe d’accordo, purché «la riapertura del dialogo non punti a stravolgere il disegno di legge approvato in commissione, ma porti a delle crrezioni utili per raggiungere il massimo della chiarezza e della condivisione». C’è dell’altro: le due settimane di stop potrebbero essere anche utili al Pd per mettere fine alla lotta intestina sulla nomina del direttore generale dell’Agenzia emergenze-urgenze. Cucca questo lo ha detto: «L’Areus, è un pilastro della riforma e bisogna partire da subito con un responsabile della struttura, altrimenti il nuovo sistema rischierebbe di nascere già zoppo. Per questo farò di tutto perché siano sciolti gli ultimi dubbi su una nomina fondamentale». I nodi da sciogliere sono però anche altri e alcuni sono stati messi sul tavolo del vertice d’inizio settimana. L’Anci vorrebbe capire meglio «quale ruolo avranno i reparti di chirurgia negli ospedali delle zone disagiate», Sassari vorrebbe più posti letto e specializzazioni rispetto all’ultima bozza, cioè gli stessi di Cagliari. Cagliari, a sua volta, ha ancora delle incertezze su come sarà la sanità nell’area metropolitana fra traslochi e accorpamenti. Il Comitato sanità, in un comunicato rilanciato da Giuseppe Frau della segreteria, ha scritto: «In queste settimane daremo vita all’operazione verità sulla riforma». Però prima c’è un’altra emergenza ed è politica: far accettare agli alleati in fibrillazione del Pd il rinvio del dibattito, mentre è inutile tentarci con l’opposizione, che di sicuro da oggi sparerà ancora con più forza sulla maggioranza. (ua)