I Comuni puntano su manutenzione ordinaria e informazione
Nubifragi d'autunno,
tutti i sindaci in allerta Villamassargia, centro del Sulcis, è uno dei 94 comuni che in Sardegna non hanno ancora un piano di emergenza. «La bozza c'è, contiamo di approvarla in Consiglio entro l'anno. Ma intanto - spiega la sindaca Debora Porrà - lavoriamo con i volontari della protezione civile del paese e, in caso di allarme, siamo in grado di allestire il nostro centro operativo e di organizzare tutti gli interventi per mettere in sicurezza la popolazione». In paese ricordano i danni del nubifragio che l'anno scorso investì le campagne, con le strade rurali e interi tratti della pedemontana (qui il problema si presenta a ogni acquazzone) sommersi dall'acqua. «Nell'agro, dove ci sono moltissime aziende agricole, vivono 500 persone. Abbiamo investito 40 mila euro, la metà arriva dai fondi per la montagna, per il drenaggio dell'acqua nelle strade rurali. Altri 60 mila per le fognature e gli scarichi nei quartieri che sono cresciuti di più».
IL PROGRAMMA In vista dei temporali d'autunno i sindaci stanno allerta. È in questo periodo dopo la stagione calda, con la terra riarsa dura e impermeabile come una scorza di sughero, che è più alto il rischio di alluvioni e i primi cittadini - sollecitati durante tutta l'estate dalla protezione civile regionale - si preparano (molti con grossi sacrifici, causa bilancio all'osso) con l'informazione ai cittadini e soprattutto con la manutenzione ordinaria, interventi fondamentali come la pulizia di tombini, caditoie e corsi d'acqua.
IL CONTRIBUTO Un aiuto arriva dalla Regione che, al di là dei finanziamenti per mettere in sicurezza i canali tombati, giorni fa ha assegnato 16 milioni di euro alle amministrazioni (ripartiti in base ai residenti, al numero dei canali e alle condizioni di rischio: a Olbia, per dire, vanno 600 mila euro per 23 interventi) proprio per la pulizia dei corsi d'acqua; fondi che si aggiungono ai 15 milioni già stanziati.
LA STAZIONE METEO «Noi facciamo tutti gli anni la gara d'appalto per la pulizia dei tombini. Quanto spendiamo? Quarantamila euro di fondi nostri e 90 mila che arrivano dalla Regione», dice Francesco Dessì, sindaco di Capoterra. Dopo l'alluvione del 22 ottobre 2008, in cui morirono quattro persone, una parte della foce del rio San Girolamo è stata messa in sicurezza, mentre, racconta il sindaco, «adesso la Regione ha stanziato 40 milioni di euro per gli interventi di allargamento del letto del fiume da 15 a 45 metri». Interventi di edilizia a parte, questo è un Comune che si è dotato di una stazione meteorologica e pluviometrica, «che ci permette di dare informazioni in tempo reale ai cittadini tramite il nostro sito internet, gli sms e un'app della protezione civile».
LE PROVE A Capoterra, paese di 25 mila abitanti con 15 borghi residenziali, il piano di emergenza è stato approvato nel 2009. «Ma col tempo - sottolinea il sindaco - il sistema è stato rodato e pure i cittadini sono più attenti e consapevoli». Si fanno anche le esercitazioni con le prove di evacuazione, «ma solo nelle scuole, per preparare i ragazzi. Perché non le faccio per tutta la comunità? Non saprei come organizzarle. Ma è la protezione civile che mi deve dire come si fa, no? Altrimenti rischieremmo solo di allarmare la popolazione».
L'ASSEMBLEA PUBBLICA A Marrubiu il sindaco Andrea Santucciu convocherà un'assemblea pubblica entro il prossimo mese. Nel centro dell'Oristanese, che quattro anni fa contò i danni a monte dell'abitato, il piano di protezione civile è stato approvato nel 2015 e già in quella occasione venne convocato un incontro popolare. «L'alluvione del 2013 - dice Santucciu - è stata un punto di svolta in Sardegna. Ha richiamato tutti, amministratori e cittadini, sull'importanza della prevenzione».
IL CALENDARIO I volontari della protezione civile di Uras sono stati convocati dalla sindaca Anna Maria Dore già la prossima settimana. «È necessario fare il punto della situazione prima dell'arrivo delle piogge - spiega il primo cittadino -. Vorremmo organizzare anche le esercitazioni». Intanto, in questi giorni due operai stanno pulendo tombini e caditoie, mentre è stato pubblicato il bando per la pulizia dei fiumi.
Piera Serusi