Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quei mille posti letto perduti Dal Mediterraneo all'ex Marino: hotel da aprire o riconvertire

Fonte: L'Unione Sarda
18 settembre 2017

TURISMO. Il sindaco chiede nuove strutture, Federalberghi frena: crescita non strutturale Quei mille posti letto perduti Dal Mediterraneo all'ex Marino: hotel da aprire o riconvertire 

Stagione boom. A luglio e agosto a Cagliari in hotel, B&B e residence non c'era una stanza libera: 100% di riempimento. Quasi 6000 posti letto sold out. Le presenze hanno fatto registrare un 20% in più rispetto al già eccezionale 2016. Il turismo cresce e le strutture ricettive in città sembrano non bastare più. Ne servono di nuove? Per molti sì. E tra loro c'è anche il sindaco Massimo Zedda, che a giugno spiegava: «C'è un gran bisogno di nuovi alberghi, potrebbero nascere con la riqualificazione delle grandi volumetrie non più utilizzate come a Calamosca e nella zona del porto».
GLI HOTEL CHIUSI L'ubriacatura dell'estate dei grandi numeri rischia però di inebriare. E portare a scelte sbagliate e potenzialmente pericolose. «Nessuna preclusione per nuovi investimenti - è il parere di Mauro Murgia di Federalberghi -, ma solo se sono seri, diminuiscono l'abusivismo e non sono basati solo su fattori contigenti, perché se si creano troppi posti letto diventa una guerra e si fanno male in tanti». Tutti infatti sanno - e Federalberghi lo conferma - che la stagione record «non è dovuta a una strategia turistica definita, bensì a una serie di fattori tra cui la chiusura dei flussi turistici verso mete a rischio per il terrorismo». In altre parole: improvvisa come è arrivata, la manna potrebbe anche finire. Esiste però una strada alternativa alla costruzione di nuove strutture: riaprire gli alberghi chiusi da anni. «Sarebbe auspicabile», dice Murgia. A Cagliari ce ne sono almeno quattro che, per motivi diversi, sono attualmente inutilizzati. Totale: oltre mille posti letto.
IL MEDITERRANEO Il caso più noto è forse quello dello storico hotel Mediterraneo, tra la basilica di Bonaria e il mare. Comprato da investitori russi nel 2014 avrebbe dovuto riaprire nel 2015 come un hotel a cinque stelle, ma i lavori sono fermi per beghe giudiziarie tra società sulle quali, dopo alcuni esposti, sta indagando anche la Procura. Intanto 27 lavoratori che avrebbero dovuto essere riassunti dalla nuova proprietà sono stati mandati a casa e a fine anno scadrà anche la concessione edilizia rilasciata nel 2014, tanto che agli uffici tecnici del Comune è arrivata una richiesta urgente di incontro. Come finirà? Nessuno lo sa.
L'EX ASSESSORATO Un'altra struttura facilmente riconvertibile è l'edificio di piazza Giovanni XXIII che sino a due anni fa ospitava l'assessorato regionale al Lavoro. Costruito come albergo Enalc, da luglio è finito all'asta tra i beni della Regione in via di dismissione per un prezzo di quasi 12 milioni di euro, più precisamente 11 milioni e 940.860. Qualcuno lo comprerà?
EX MODERNO C'è poi l'ex hotel Moderno di via Roma, potenzialmente una struttura di grandissimo appeal. L'edificio, di proprietà dell'Ersu, ospita da tempo la Casa dello studente. Da quattro anni è però chiuso perché ha bisogno di urgenti lavori di ristrutturazione. Per rimodernarlo sarebbero disponibili 5 milioni di euro, ma in attesa che il progetto decolli in Consiglio comunale c'è chi ne chiede la vendita e la riconversione all'uso originario.
L'EX MARINO Capitolo a parte merita l'ex ospedale Marino, ormai da 30 anni monumento al degrado. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha restituito la struttura del Poetto alla Regione, il sindaco Massimo Zedda ha ipotizzato un bando unico per la futura gestione da parte di provati dell'ex colonia Dux da trasformare in albergo e da valorizzare insieme all'ippodromo. «Quell'area ha una vocazione prettamente turistica, sarebbe la soluzione migliore», ha ribadito in Consiglio il primo cittadino. Sperando non passino altri 30 anni.
Massimo Ledda