500mila dipendenti pubblici in pensione, sì a "concorsone" per le nuove assunzioni. Scoppiano le polemiche
Maxi-concorso per rimpiazzare il mezzo milione di statali arrivati al capolinea lavorativo. L'idea arriva dal Pd, sugli scudi la Cgia: "Prima ci sono 34 miliardi di debiti da ripianare".
Un maxi-concorso per rimpiazzare i 500mila dipendenti pubblici che nei prossimi quattro anni andranno in pensione. È questa l'ipotesi che starebbe valutando il governo: una staffetta generazionale che darebbe modo a tanti giovani di avere un posto nella pubblica amministrazione. A ventilare l'ipotesi è stato il sottosegretario alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti. "500mila dipendenti pubblici nei prossimi 4anni andranno in pensione - ha detto il sottosegretario - Questa è una grande occasione per lo Stato con piano assunzioni giovani". Il piano sarebbe ancora in cantiere, ma una volta messo a punto potrebbe segnare una svolta decisiva per il pubblico impiego, sbloccando di fatto le assunzioni.
Quanto all'uscita degli statali, Rughetti ha sottolineato che "non è prevista alcuna anticipazione per l'uscita degli Statali". Secondo il sottosegretario l'ipotesi non è allo studio perché vorrebbe dire caricare un costo ulteriore sul bilancio pubblico. "Noi abbiamo davanti una grande occasione", ha detto riferendosi ai 500mila dipendenti pubblici prossimi alla pensione e "questo budget può trasformarsi in nuovi posti di lavoro anche in maniera superiore a quelli che lasciano" ha aggiunto.
LA CGIA: "PRIMA I DEBITI" - "Prima di dar luogo a nuovi assunzioni – dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo, - la pubblica amministrazione azzeri i debiti commerciali contratti con le aziende fornitrici che, secondo le stime della Banca d'Italia, ammontano a 64 miliardi di euro, di cui 34 ascrivibili ai ritardi nei pagamenti. Una piaga, quella dei mancati pagamenti, che, purtroppo, continua a mettere in difficoltà moltissime imprese private soprattutto di piccola dimensione. A causa dei mancati pagamenti della Pa – conclude Zabeo – negli ultimi anni sono state migliaia e migliaia le imprese private che lavorano per lo Stato ad essere state costrette a licenziare una parte dei dipendenti perché non in grado di sostenerne i costi. Quindi, prima di lanciare promesse dal vago sapore elettorale, sarebbe bene conoscere e risolvere i danni che causa la Pa al sistema privato che, in termini economici, non ha eguali nel resto d'Europa".