I commercianti: lavori troppo lenti e la recinzione della domus romana nasconde i negozi
Il Comune rassicura: «Entro due mesi il ritorno alla normalità»
«Via il tappo dal Corso». Il grande successo del primo tratto di zona pedonale è bilanciato dalla crisi del Corso dopo l'incrocio con via Sassari. Il ritrovamento delle mura romane e l'area di servizio del cantiere hanno creato un tappo che, nonostante la prima parte sia frequentata ogni giorno da migliaia di persone, rende quasi invisibile il resto della strada e le attività commerciali sono in crisi.
LA SITUAZIONE I due sbarramenti riguardano due distinti assessorati per i reperti romani e per la riqualificazione della strada. L'assessore ai Lavori pubblici Gianni Chessa assicura: «Il nostro obiettivo è far sparire, entro la fine dell'anno, la recinzione intorno ai ritrovamenti archeologici». Anche Luisa Anna Marras, titolare della Viabilità, spiega: «Sono state tolte le reti che creavano un impedimento visivo. In ogni caso, entro due mesi i lavori saranno conclusi».
LA PROTESTA La muraglia che separa la parte turistica da quella più nascosta ha scatenato la reazione dei commercianti: stanno raccogliendo firme e si sono rivolti al consigliere comunale Federico Ibba che ha presentato un'interrogazione per chiedere di rimuovere gli sbarramenti e di concedere una moratoria sull'occupazione di suolo pubblico. «L'altra parte del Corso è ancora un cantiere e ci sono diverse attività commerciali in grave sofferenza - spiega il leader dei Centristi per l'Italia - tra queste ci sono locali notturni che vengono sanzionati perché mettono fuori i tavolini per poter sopravvivere e conquistare i pochi clienti che passano da lì». La stessa proposta di moratoria viene rilanciata dal presidente provinciale di Confesercenti Davide Marcello: «I lavori infiniti per il rifacimento della seconda parte del Corso e i ritardi per i collaudi impediscono agli operatori di poter fare le domande per le autorizzazioni per i tavoli all'esterno, penalizzandoli in modo esponenziale rispetto ai loro colleghi del primo tratto del Corso».
IL BLOCCO I lavori avevano subito uno stop per il ritrovamento dei resti di una domus romana davanti alla sede dell'Ersu. La palla a quel punto era passata dal Comune alla Soprintendenza che però ha già portato a termine l'intervento per la conservazione dei resti. Ora spetta al Comune decidere come comportarsi. «Abbiamo due possibilità: coprire i resti con pavimenti trasparenti o ricoprire con la massima attenzione e rimandare la fruibilità dei reperti a un secondo momento - spiega Chessa - si è raggiunto un accordo col soprintendente e stiamo predisponendo i preventivi per una copertura con vetro antiscivolo, areazione e illuminazione. Aspettiamo i preventivi e vediamo se ci sono le risorse: in ogni caso l'obiettivo è di rendere la strada fruibile al massimo entro la fine dell'anno».
Marcello Zasso