Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, no al numero chiuso

Fonte: L'Unione Sarda
14 settembre 2017

Chioschi e stabilmenti pieni grazie ai croceristi, ma tra gli operatori serpeggia il malumore

 

 

L'assessora assicura: «Troppa gente? La spiaggia è in buona salute» 

 

 

 

 

Un'estate da record. Anche al Poetto, come nel resto dell'Isola si festeggia una stagione come non se ne vedevano da anni. E, grazie soprattutto al boom dei croceristi, a partire da giugno i chioschi e gli stabilimenti sul litorale cagliaritano hanno fatto registrare il tutto esaurito. Così migliaia di bagnanti - tra cui tantissimi tedeschi, inglesi e francesi che hanno scelto la Sardegna dopo la chiusura dei flussi turistici verso le aree a rischio terrorismo (Nord Africa in primis) - hanno preso d'assalto la spiaggia dei cagliaritani solitamente snobbata dagli stranieri, tanto che ad agosto, specie nelle prime fermate, trovare un posto per piazzare l'asciugamano era quasi un'impresa.
NO NUMERO CHIUSO La situazione però, giurano dal Comune, è sotto controllo. E almeno al momento l'ipotesi del Poetto a numero chiuso, misura che invece dalla prossima estate potrebbe scattare in molte spiagge sarde, non viene neanche presa in considerazione. «Fortunatamente la nostra spiaggia gode di buona salute - spiega l'assessora alla Pianificazione strategica e Urbanistica Francesca Ghirra - e non c'è alcuna necessità di provvedimenti drastici di tutela come quello del numero chiuso».
LA SPIAGGIA CRESCE Anzi, il monitoraggio effettuato quasi quotidianamente dal team del professor Sandro Demuru, docente di Morfodinamica e conservazione dei litorali all'Università di Cagliari, è confortante: la spiaggia sta crescendo anche se alla prima fermata, quella dove l'impatto antropico è maggiore, questo processo di ripascimento naturale è più lento, quasi impercettibile. «Ciò però è dovuto più che alla eccessiva presenza di bagnanti all'ostacolo rappresentato dal porto - prosegue la Ghirra - che devia le correnti che trasportano i sedimenti dalla Sella del Diavolo. Credo invece che sia subito indispensabile un coordinamento costante con Quartu, perché la spiaggia rappresenta un unicum. Per la parte di litorale di nostra competenza continueremo a sensibilizzare i privati in modo che ad esempio lo spazio sotto i chioschi non venga usato come deposito di materiale e si smetta di usare mezzi meccanici per la pulizia dell'arenile».
ACCUSE DAGLI OPERATORI Ma non sono tutte rose e fiori. Tra gli operatori turistici del Poetto, nonostante il record di presenze, serpeggia infatti un palese malumore nei confronti dell'amministrazione comunale. «Dobbiamo ringraziare le navi da crociera che hanno portato al Poetto migliaia di turisti stranieri - attacca Luciano Spiga, titolare dell'Oasi -, ma non possiamo certo ringraziare il Comune di Cagliari che ha invece dimenticato il Poetto subito dopo averlo usato per vincere le elezioni».
ZERO EVENTI Il nodo del contendere è principalmente uno: la mancata organizzazione di eventi di richiamo. «Noi ci facciamo in quattro per tenere aperto anche d'inverno - prosegue Spiga -, ma senza l'appoggio delle istituzioni diventa tutto più difficile. Il Poetto è diventato un velodromo, si organizzano solo eventi sportivi e di notte è ormai tutto morto. In via Roma, dopo le tante critiche, alla fine hanno messo in piedi una festa di tre giorni. Qua ci sono anche altre attività che hanno bisogno di lavorare: gelaterie, parrucchieri, ristoranti. L'utente medio cagliaritano, servizi balneari a parte, non trova niente e infatti per intere settimane nel nostro locale la lingua più parlata non era certo l'italiano». Carlo Alciator, del Malibù, aggiunge: «La stagione è stata molto buona ma c'è da migliorare e si può fare molto di più se l'amministrazione ci dà una mano. Ad esempio i disabili non possono accedere al bagnasciuga con la carrozzina perché le passerelle si fermano prima. Queste sono cose importanti, che possono fare la differenza». E convincere un crocerista a tornare. Oppure no.
Massimo Ledda