«Ho chiesto da tempo l'elenco dei Comuni che non hanno il piano di protezione civile locale. Ho detto: ditemi quali sono, li contatto io. Ma ancora non ho ricevuto alcuna lista». Emiliano Deiana, presidente regionale dell'Anci, dice che non è detto che quelle 94 amministrazioni siano tutte inadempienti. «Magari molte il piano ce l'hanno e devono soltanto adeguarlo, oppure non l'hanno inviato in Regione». (Ipotesi che, a onor del vero, fa pure il capo della Protezione civile Graziano Nudda e per questo si sta procedendo a stilare l'elenco dei Comuni).
«In ogni caso - avvisa - stiamo aspettando la lista per sollecitare le amministrazioni». Il presidente dell'associazione dei Comuni non ritiene le esercitazioni dei cittadini attività fondamentali. «Intanto per questioni organizzative: con chi le faccio, chi devo coinvolgere? E poi perché ritengo invece più utili e necessari gli interventi di manutenzione come la pulizia dei canali e dei tombini». In ogni caso, sottolinea, «il sistema di allertamento funziona molto meglio, forse anche perché è cresciuta la consapevolezza di tutti».
Riguardo i piani di protezione civile locali, dice che «l'ideale sarebbe passare a una dimensione sovracomunale». È quel che lui, da amministratore di Bortigiadas, ha fatto con gli altri otto sindaci dell'Unione dei Comuni dell'alta Gallura di Tempio. «I piani c'erano ma li abbiamo unificati uniformando le procedure d'intervento. Ecco, in tema di protezione civile sarebbe molto più utile ragionare su territori più ampi di quello comunale». ( p.s.)