L'assessore Arru replica al duro attacco del sindaco metropolitano Zedda
«Prima di giudicare bisognerebbe almeno saper leggere gli atti e distinguere quelli politici prodotti da giunta e consiglio da quello aziendale che è di competenza del direttore generale e con il quale la politica non deve interferire». Si eviterebbe di fare confusione e si scoprirebbe, tra le tante cose, che Cagliari non paga alcun prezzo tanto è vero che una delle cose che contestano i sindaci dell'Anci e del Cal è il fatto che il capoluogo abbia troppi posti letto».
Luigi Arru replica punto su punto alle affermazioni del sindaco metropolitano Massimo Zedda che in un'intervista all' Unione ha criticato duramente la riforma della rete ospedaliera varata dalla giunta regionale sostenendo che infliggerà un colpo durissimo all'assistenza sanitaria. Zedda si è soffermato sulla «inspiegabile fretta di approvare il piano entro la scadenza fissata dalla stessa Regione» sottolineando, dunque, l'impermeabilità dell'esecutivo alle proteste che giungono da tutta l'Isola e che accomunano sindaci, personale sanitario, cittadini.
«NON C'È FRETTA SOSPETTA» «C'erano obblighi imposti dalla Spending review del 2012 che la giunta precedente non ha rispettato. Il nostro documento è stato presentato nel 2015 e mira non al peggioramento ma all'aumento della qualità dell'assistenza e alla sicurezza delle cure per i cittadini riformando un sistema vecchio di vent'anni», osserva Arru. «Ricordo al sindaco che ho avuto la sensibilità politica di presentargli con largo anticipo la delibera, dunque la conosceva da tempo».
Il primo cittadino di Cagliari muove accuse precise, argomenta, elenca criticità concrete. E, come molti colleghi di altri Comuni sostiene che «si bada solo ai conti tralasciando la salute dei cittadini».
GLI OSPEDALI Arru non concorda. «Stiamo cercando di creare gli ospedali riuniti di Cagliari che saranno Brotzu, Microcitemico e Oncologico, la sola novità è che dipenderanno da una sola direzione generale mentre prima erano due. Per il Microcitemico, sul piano della qualità assistenziale non cambierà niente e, quanto allo smantellamento del Marino, del San Giovanni di Dio e del Binaghi ricordo alcune cose: il primo nasce come albergo ed è stato adattato ad ospedale, con tutti i suoi limiti; il secondo non è più idoneo ad essere una struttura per acuti ma diventerà un punto di riferimento per la medicina del territorio e dunque un “filtro” per gli ospedali per acuti; sul Binaghi, ho ripetuto in tutte le sedi che non chiude ma resta un punto di riferimento per la sclerosi. Prendiamo l'Ematologia: con il passaggio dal Binaghi all'Oncologico», rimarca l'assessore, «diventerà una delle più grosse d'Italia».
IL FUTURO DEL BROTZU Una delle accuse del sindaco, ma anche dei consiglieri dell'opposizione in Consiglio regionale, riguardano il depotenziamento del Brotzu, da sempre considerato un'eccellenza. «Non depotenziamo nulla: con l'accorpamento del Marino, il Brotzu diventa un centro d'eccellenza per politraumatizzati, grazie al primo Trauma center della Sardegna, come lo è per i trapianti. Per questa operazione», ricorda Arru, «abbiamo stanziato 68 milioni e altri 70 li abbiamo messi in bilancio per potenziare Monserrato. Non mi sembra che stiamo trascurando Cagliari».
CHIRURGIA DEL SENO Il sindaco metropolitano di Cagliari parla di «ridimensionamento dei centri trasfusionali in una regione con problemi specifici». Arru sostiene invece che ciò che cambia è che «ci sarà una gestione unica e coordinata dei centri trasfusionali e il risultato sarà un miglioramento della capacità di fornire sangue e derivati di alta qualità a tutti i sardi». Quanto all'accorpamento di Chirurgia del seno e Chirurgia generale all'Oncologico per l'esponente della giunta regionale non c'è nessun cambiamento perché «semplicemente starà tutto dentro un unico dipartimento di chirurgia generale». Sulla radiologia pediatrica «gli atti regionali e quello aziendale parlano di strutture complesse e non semplici com'è adesso» mentre sugli ustionati «abbiamo agito esaminando i drg e rispondendo alle esigenze dell'università di Cagliari di avere una cattedra di Chirurgia plastica. Come tutti hanno visto, ci sono scuole di specializzazione a rischio per via dei numeri troppo esigui secondo i parametri del ministero. Per questo ci deve essere massima collaborazione tra azienda ospedaliera e ospedali di tutta l'Isola».
ELISOCCORSO Sull'elisoccorso «chiediamo scusa per i ritardi ma sono stati rispettati i tempi delle gare europee. Una commissione sta lavorando per valutare le offerte» e «non stiamo sostituendo le ambulanze medicalizzate ma le integreremo. Faremo in modo che trasportino mamme e neonati e che viaggino anche di notte con i visori notturni per evitare di costruire altre elibasi ed elisuperfici». Arru evidenzia che la giunta «non ha reinserito i ticket sui farmaci», rimarca che i conti della Sanità sono sotto controllo («lo dice la Corte dei conti, non noi») e conferma che la Regione sta facendo «gli studi di fattibilità per tre nuovi ospedali ad Alghero, nel Sulcis e nel Cagliaritano».
Dice, infine, che «bisognerebbe evitare di fare campagna elettorale sulla sanità, e non mi riferisco a Zedda» e giustifica le proteste dei territori con la paura del cambiamento. «È un sentimento che nasce ad ogni svolta importante. Ricordo che se avessimo applicato in toto il decreto ministeriale avremmo chiuso 15 ospedali e invece non ne chiuderemo nessuno».
Fabio Manca