VILLAGGIO PESCATORI. Oggi burrida e vermentino per la serata finale Grande festa a Giorgino Tanti visitatori alla Sagra del pesce numero 32
L'odore forte delle fave con l'aglio inebria l'aria del Villaggio dei pescatori di Giorgino sin dalle prime ore del mattino spazzato da un vento di maestrale, mai così gradito e atteso, dopo la calura africana dei giorni scorsi. Le donne si agitano ai giganteschi pentoloni per la preparazione di pisci a collettu, mentre gli uomini si affrettano a sistemare le friggitrici e i banchetti. L'aria è frenetica ma tutto si svolge in maniera ordinata sotto le direttive di Carlo Floris, a capo di una squadra di 40 volontari. Tutto è pronto per la Sagra del pesce che da 32 anni si svolge nell'antico borgo, un tempo spiaggia dei cagliaritani, scrigno di una città che ormai non c'è più.
LA NOVITÀ Seduto sulla panchina della chiesetta di Nostra Signora di Fatima Carlo Floris, che venerdì ha festeggiato 79 anni, non vuole sentire parlare di “sfida” con i cugini pescatori del borgo Sant'Elia, che appena 8 giorni fa hanno organizzato la loro Sagra del pesce. «Per evitare confusione e file infinite, la nostra festa si sviluppa in tre giorni, compresa l'anteprima di venerdì. Inoltre le rigide misure di sicurezza dopo il fattaccio di Torino ci impongono di non poter ospitare più di 2.500 persone», afferma Floris. Nella sala mensa di quella che un tempo era la scuola elementare le donne mescolano il contenuto di due grandi pentoloni. «Quest'anno la novità è l'insalata di mare che ha sostituito il polpo delle passate edizioni». Il menu è il piatto forte della sagra: alle bavette con le cozze in bianco sono seguiti il fritto misto del Golfo, sa burrida, l'insalata di mare, pisci a collettu, muggini e sardine.
TUTTI IN FILA Per migliaia di cagliaritani l'appuntamento con i pescatori del Villaggio è imperdibile. Poco importa se alle 21 la nazionale sfida la Spagna e in palio c'è la qualificazione ai Mondiali. Mangiare prelibatezze cotte come una volta vale ben di più. Così già dal primo pomeriggio le file erano consistenti e c'è anche chi per sopportare l'attesa si è premunito con comode seggiole portate da casa. «Sono arrivato alle 18», dice Paolo Giordano, 58 anni, pensionato cagliaritano, con moglie e suocera alla festa. «Da dieci anni non perdo un'edizione della sagra del pesce. È l'occasione giusta per mangiare la burrida cucinata come una volta. Inoltre - aggiunge - il cibo ha un sapore diverso se consumato all'aperto, in compagnia». Dall'altro lato della piazza, sempre in pole position, c'è Ubaldo Sida, 53 anni, che ha battuto il pensionato. «Sono in fila dalle 16 per mangiare dell'ottimo pesce. Bisogna arrivare presto, altrimenti l'attesa è troppo lunga». C'è anche chi viene dai paesi dell'hinterland. «Arriviamo da Pimentel», afferma Salvatore Curreli, 58 anni, in fila col figlio Francesco. «Complimenti agli organizzatori: è una bella festa». E la partita della Nazionale? «Pazienza, molto meglio la burrida». Alle 20,10 la pazienza viene premiata e i primi arrivati possono finalmente gustare le pietanze marinare.
I NUMERI Il comitato organizzatore della 32esima Sagra del pesce di Giorgino ha messo a disposizione di cagliaritani e turisti 300 chili di burrida, 300 litri di vino vermentino della cantina di Monserrato, 600 chili di frittura mista (gamberi, triglie e altri pesci del Golfo di Cagliari), 350 chili di muggini del Golfo, 300 chili di sardine arrosto, 100 chili di pesce misto per arrosto. Alla riuscita della manifestazione hanno contribuito i 40 volontari del comitato organizzatore.
IL PROGRAMMA DI OGGI Stasera si chiude la rassegna dedicata al mare, ai suoi prodotti e alle sue storie fatte di passione e sofferenza. Alle 17,30 è in programma la messa in parrocchia celebrata da don Giorgio Vacca; alle 20 la degustazione delle pietanze tipiche cagliaritane; dalle 20 alle 24, concerto del gruppo Faulas, i mutetus di Paola Dentoni, gli sketch di Piero Marcialis e Gianni Mascia, la musica tradizionale e i balli sardi proposti da Walter Mameli e Jonathan Della Marianna.
Andrea Artizzu