Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La città invasa dai randagi Adozioni in calo, in aumento la piaga degli abbandoni

Fonte: L'Unione Sarda
28 agosto 2017

Neppure un box libero nel canile comunale, 120 animali ospitati al Dog hotel

La città invasa dai randagi Adozioni in calo, in aumento la piaga degli abbandoni 

Neppure un box libero, il canile comunale è al completo. Al Dog hotel, l'impianto privato convenzionato per ospitare i cani vagabondi, ma anche le cucciolate trovate in strada che non riescono a trovar casa nella struttura di via Po, sono 120 gli animali accuditi per conto del Comune. Il fenomeno dell'abbandono, nonostante le campagne d'informazione e una coscienza sempre più diffusa, resta una vera piaga. Esattamente come il randagismo che in città ha raggiunto punte preoccupanti, un vero e proprio allarme per alcuni casi di aggressioni come nel caso di Giorgino, dove due fidanzati, intenti a scattare alcune foto in spiaggia a pochi passi dall'ex carcere minorile, è stata inseguita da un branco di otto cani piuttosto aggressivi. Si sono salvati rinchiudendosi, appena in tempo, in auto. Era già accaduto vicino al Villaggio pescatori, sul versante est di Giorgino.
LA MAPPA Sono sei, fondamentalmente, i punti caldi del randagismo a Cagliari. Oltre alla zona intorno al Porto Canale, branchi consistenti sono stati ripetutamente segnalati in questi anni a Santa Gilla, a Calamosca-Sant'Elia, nei terreni che circondano l'ospedale Brotzu, nei pressi della Motorizzazione civile, a Monte Urpinu e Molentargius.
IL PARCO Qui, in pieno parco regionale, anni fa era stato catturato un gruppo di cani che aggrediva la colonia di fenicotteri. Per renderlo innocuo era intervenuta una vera task-force composta da Polizia municipale, vigili del fuoco e gli esperti del Dog Hotel.
Ora la presenza dei randagi si è fatta di nuovo notare con insistenza, tanto da preoccupare i residenti di Medau su Cramu e gli stessi gestori del parco.
Al canile di via Po si registra il tutto esaurito. Tra gli ultimi scorci della primavera e l'inizio di giugno ben quaranta cuccioli sono diventati i nuovi ospiti. Con loro altri cani adulti.
«È una situazione che si ripete negli anni verso maggio e giugno, quando le cagne partoriscono. Purtroppo tante cucciolate vengono abbandonate in campagna, altre volte lasciate dentro scatoloni davanti al nostro ingresso», racconta la veterinaria e direttrice sanitaria Gianna Coppa. «Riceverne quaranta in pochi giorni comporta grosse difficoltà, anche perché spessissimo si tratta di animali destinati a diventare animali di grossa taglia che raggiunti i cinque mesi hanno bisogno di spazio. Sono cani difficili da sistemare con le adozioni visto che la richiesta maggiore riguarda le taglie piccole, gestibili in un appartamento». Quando i box sono saturi, in via Po sono costretti a chiudere. «È chiaro che privilegiamo gli animali feriti, i cani che hanno perso il proprietario perché morto, quelli aggressivi. Facciamo i salti mortali per soddisfare le richieste. L'ideale sarebbe poter disporre di box sempre liberi per far fronte alle emergenze, ma Cagliari è grande ed è immenso l'hinterland», spiega la direttrice.
L'ESPERTO «Il virtuosismo nelle varie gestioni dei canili permettono un numero elevato di adozioni, solo noi siamo riusciti a sistemare 260 cani, ma il rapporto con gli abbandoni pende sempre a favore di questi ultimi. Tra l'altro questa è stata un'estate in controtendenza rispetto agli anni scorsi, il numero di richieste di cani e cuccioli è stato bassissimo. Ho chiesto anche ai colleghi che gestiscono altri impianti e mi è stata confermata la tendenza purtroppo negativa», racconta Roberto Chinarello, direttore del Dog hotel, l'impianto convenzionato anche con la Assl per la cattura dei randagi. «Proprio a Giorgino, neppure tanto tempo fa, siamo stati chiamati dalla Polizia locale per la presenza segnalata dei randagi e in particolare per un rottweiler. Non lo abbiamo mai trovato, ma in quest'area abbiamo in questi anni fatto diverse catture. Il branco, però, si ricostituisce. Il comportamento del branco descritto sul giornale dalla ragazza aggredita fa più pensare sì a randagi ma soprattutto a cani addestrati per la guardia che magari scorrazzano liberi, si uniscono al branco e ne condizionano il comportamento. Questi animali, dalla forte autostima, estendono la “loro” proprietà, sia essa un cortile come un'azienda, al territorio e diventano per questo aggressivi con chi sconfina».
Andrea Piras