Rassegna Stampa

Il Sardegna

Cagliari ospizio del Mediterraneo pochi bambini e giovani in fuga

Fonte: Il Sardegna
8 giugno 2009

La statistica. Fotografia delle città scattata dal Comune: un tasso di anzianità tra i più alti d'Italia

Crollo delle nascite. Oltre 160mila auto in ingresso ogni giorno: sono quelle dei pendolari

Una città di anziani e con pochissimi bebè. «Forse tra le realtà metropolitane dove nascono meno bambini nel mondo », spiega Marianna Tosi dell'Istat. E dalla quale i giovani tra i 25 ai 35 anni scappano nell'hinterland, come non accade in nessun altro capoluogo regionale italiano. Scappano dalla città i giovani che vanno a cercare un tetto più alla portata dei loro portafogli nell'area vasta, dove si costruiscono volumi impressionanti di case e palazzi, ma non si pensa ai servizi. Costringendo così al rientro nel capoluogo per motivi di lavoro, studio o divertimento. E naturalmente tutti si spostano in auto (162 mila al giorno), per la diffidenza nei confronti di un trasporto pubblico considerato ancora poco convincente e all'altezza. Il risultato? Una città impoverita di risorse umane e con le strade d'accesso soffocate da traffico, disagi e inquinamento quotidiano.
È TUTTO SCRITTO a chiare lettere nei dati presentati ieri dai tecnici del Comune, dai quali si evince che si tratta di criticità che non hanno eguali in tutte le altre 20 città capoluogo nazionali. A parziale consolazione restano i numeri confortanti sulle percentuale delle donne lureate (il 21,1 %, al primo posto in Italia) e sulla crescita economica del capoluogo, soprattutto per quanto riguarda il settore delle nuove tecnologie. C'è qualche responsabilità politica? O almeno qualche provvedimento o strada scelta dal Comune per cercare di fermare l'emorragia di residenti, raccontata dai numeri ed evitare che Cagliari diventi la capitale degli ospizi del bacino Mediterraneo? Chiederlo a chi di dovere non è stato possibile: al momento delle domande, dopo la presentazione dello studio, nessun rappresentante del Municipio era presente alla conferenza. Eppure ieri il Comune presentava il terzo Quaderno Statistico (“Cagliari e dintorni”), che chiude la collana di pubblicazioni di studi relativi alla città capoluogo ed al suo territorio: un'analisi demografica, socioeconomica e della mobilità dell'area vasta (che tecnicamente si chiama Sll ovvero “Sistema locale di lavoro”, spiega il dirigente Claudio D'Aprile) che unisce il capoluogo con altri 27 comuni limitrofi. Il confronto è stato fatto con gli altri diciannove Sll del resto d'Italia. Il sistema cagliaritano figura al primo posto per indice di vecchiaia fra il 2001 e il 2004 (14, 7%) e per pendolarismo per motivi di studio e lavoro (19,8%).
GRAN PARTE dei lavoratori pendolari proviene da Quartu, Selargius, Capoterra, Assemini e Monserrato, oltre che da Sestu: ovviamente centri nei quali sono confluite migliaia di ex cagliaritani. La città è in testa anche per la quantità di abitanti che dalla città si trasferiscono altrove. Cagliari ha perso fra il 2001 e il 2003 un numero di residenti pari a 28,2 per mille, contro la media dell'8,9 negli altri capoluoghi di provincia italiani. In particolare, a lasciare la città sono i giovani fra i 15 e i 35 anni.

 

Opinione
Eroghiamo molti servizi
Edoardo Usai ASSESSORE ALLA STATISTICA

È l'ultima fatica. Una fotografia importante quella fornita e che consente dunque di capire il ruolo della nostra città per le popolazioni dei centri limitrofi e le interazioni e i rapporti esistenti all’interno di questo sistema. Una realtà dalla quale non si può più prescindere. Emerge con forza il profilo di Cagliari come erogatrice di servizi e come città costretta a sopportare il flusso fortissimo di 162mila in entrata quotidiana da un hinterland ormai in strettissima interconnessione con il capoluogo. Ma si tratta anche un lavoro di più ampio respiro che guarda al futuro.