Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tutto bello ma tempi lunghi

Fonte: L'Unione Sarda
23 agosto 2017

I commercianti sono stanchi, il benzinaio è infuriato, l’assessore spegne le polemiche

Piazza Garibaldi piace ma il cantiere è aperto da troppi mesi

 “La calma è la virtù dei Fonzie”, sostiene il writer che ha imbrattato le mura del
Riva. Ma dopo quasi due anni di attesa, la citazionecade a vuoto. «Non se ne può più. Ilcantiere sarebbe dovuto durare sei mesi masiamo ancora in alto mare», protestano
commercianti e cittadini. I centottanta giornifissati per l’ultimazione dei lavori sono già
arrivati a seicento, intanto piazza Garibaldi aperta a metà - continua a far discutere.
Dopo gli anni di abbandono è entratanella nuova fase: quella dei lavori infiniti.


I COMMERCIANTI .

«In Cina in due giornihanno rifatto un ponte, qui ormai si avvicinano
i due anni e ancora la piazza non èpronta», polemizza Anna Pucci, titolare di
un negozio di alimentari. «Siamo quasi rassegnati,dopo tutti gli annunci di imminente
apertura non rispettati alle parole noncrediamo più. Certo, questa parte ultimata
è innegabilmente più bella, adesso aspettiamoche spariscano gli altri due cantieri eche vengano messi panchine e cestini».
Massimo Molinari, proprietario del Nuovo café Garibaldi, si accoda: «Dopo un anno
col cantiere davanti all’ingresso sicuramentela situazione è migliorata, soprattutto ora
che ci hanno concesso lo spazio per i tavolini all’esterno», osserva. «Ma comunque la
piazza non è ultimata, la metà è ancora recintata, per non parlare del nuovo cantiere
davanti alla scuola, dubito che per l’iniziodell’anno gli operai abbiamo concluso». Interviene
anche Edoardo Orofino, dalla suaedicola rientrata alla base: «Il ritardo è innegabilema il peggio è passato. Spero che afine ottobre sia tutto finito, dobbiamo avere
ancora un po’ di pazienza, magari ripensandoa com’eraprima la piazza: inguardabile e invivibile.
L’interventoera indispensabile,ciò checontestiamo sono itempi». Anche Anna Belfiori,dipendentedel bar all’angolocon via Bosa (riaperta altraffico), prendeparte al dibattito:
«Partiamo dal presuppostoche gli operai hanno lavorato senza sosta, ma erano pochi. Il Comune avrebbe dovuto assumere più personale, così i tempi di consegnaforse sarebbero stati rispettati e i disagi
ridotti».
LA STORIA INFINITA. Tutto parte da dicemre  concludebre 2015. Un investimento da un milione duecentomila euro per rifare il volto alla piazza, e una durata lavori fissata in centottanta giorni. Gennaio 2016: si concludono le grandi pulizie dell’area poi arrivano le prime recinzioni, comparse il 18. Dal Comune si continua a parlare di sei mesi per terminare l’opera ma a maggio è tutto ancora in alto mare. Il 9 maggio vengono concluse le indagini del sottosuolo, solo allora partono gli interventi effettivi di riqualificazione della piazza. E siamo già a oltre centoventi giorni da quando le transenne sono apparse nell’area. A quel punto dall’amministrazione arriva il nuovo annuncio: i lavori verrano ultimati a novembre.

Uno dei tanti rinvii, accompagnati dalle proteste dei commercianti della zona, che
hanno continuato a contare i giorni con una mano e con l’altra i fatturati in caduta libera.
Passa novembre e il cantiere è ancora lì, intanto arriva un’altra data: il 12 dicembre.
Stavolta è l’assessore ai Lavori pubblici Gianni Chessa a rassicurare tutti: «Il primo lotto
di lavori sarà ultimato ». Così è stato ma, sparite le transenne da metà piazza, continuano
a esserci nel lato che costeggia via Bosa. A distanza di diciannove mesi quella parte è transennata e off limit. Si avvicina il secondo anniversario dall’inizio dei lavori, i centottanta giorni sono diventati seicento, e si continua a ignorare quanti ancora ce ne vorranno per il taglio del nastro.

BENZINAIO SFRATTATO.
Mentre la piazza prende forma continua il dramma di Alberto Faggioli, gestore del distributore Q8, affacciato in via Sonnino e destinato a essere raso al suolo. «Tre mesi fa mi è arrivato lo sfratto, sono anche venuti a mandarmi via, ma non ho dato le chiavi. Da qui non mi sposterò sino a quando non mi verrà data un’area alternativa », annuncia. «Facevo sui cinquantamila euro di fatturato al mese, da quando hanno pedonalizzato arrivo a malapena a diecimila in un mese e mezzo. Non so come andrà a finire ma rischio di trovarmi senza lavoro. E non per colpa della crisi, che sarebbe anche accettabile, ma di
questa piazza pedonale che non ho certo chiesto io», sottolinea.
«Questi lavori mi hanno rovinato, nel vero senso del termine. Hanno rovinato me e tutta la
mia famiglia».
L’ASSESSORE. Gianni Chessa, assessore ai Lavori pubblici, mette le mani avanti: «Chi aveva ipotizzato di concludebre a  dicembre i lavori in sei mesi ha evidentemente programmato male», premette. «È impensabile pensare di realizzare una piazza così grande, tra l’altro in una zona sottoposta a diversi vincoli, in quei tempi», spiega. «Oltretutto ci sono stati diversi imprevisti, a partire dalla scelta dei materiali e dal tipo dimattonelle da utilizzare, sino alle caditoie e ai ritrovamenti bellici per cui abbiamo dovuto chiedere l’intervento dell’unica ditta italiana - con sede a Napoli - autorizzata a procedere con la bonifica, e attendere la relazione e il via libera», racconta. «Ora non ci dovrebbero essere più impedimenti, per cui mi sento di dire che al massimo entro ottobre la piazza sarà pronta e potrà essere finalmente consegnata alla città», anticipa.

«Un impegno che prendo personalmente, perché non è accettabile che i cantieri abbiano
queste tempistiche e diventino cattedrali nel deserto. Nel programmare un prossima piazza è necessario avere una visione più ampia, e imporre a chi si aggiudica l’appalto
di lavorare sette giorni su sette, h 24, e festivi inclusi. Dove possibile. Clausola che ho fatto inserire nei nuovi contratti dei
cantieri pubblici», evidenzia.


PANCHINE E FIORI. «Tornando a piazza Garibaldi, verrano sistemate panchine e cestini,
due rampe per i disabili e tre bagni. Tutte cose non previste nel progetto iniziale ma che ho fatto inserire. La immagino come una piccola piazza di Spagna, cercherò di far sistemare tante piante colorate per renderla più accogliente e calda. Sono certo che diventerà il fiore all’occhiello di Cagliari ». Sempre che i lavori finiscano. Possibilmente prima d’inizio anno scolastico, perché il suono della campanella di avvicina, ma davanti al Riva manca
ancora la pavimentazione.
«Si tratta di un cantiere distinto rispetto alla piazza. Gli operai stanno lavorando senza sosta, abbiamo già ordinato le caditoie e il granito, speriamo che i tempi di lavorazione
non siano troppo lunghi. In ogni caso procederemo pezzo per pezzo in modo da ridurre al minimo i disagi di studenti, famiglie e insegnanti ».

Sara Marci
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