Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

A Bruxelles per difendere Tuvixeddu

Fonte: La Nuova Sardegna
8 giugno 2009

DOMENICA, 07 GIUGNO 2009

Pagina 1 - Cagliari

Il 17 giugno incontro al Comitato delle regioni coi giornalisti di tutta Europa organizzato dalla Provincia



Milia: «Si deve sapere quale ricchezza stanno distruggendo a Cagliari»




MAURO LISSIA

CAGLIARI. Il caso Tuvixeddu, quello della necropoli punico-romana minacciata dal cemento, va all’attenzione dell’Europa. L’appuntamento è per il 17 giugno a Bruxelles, nella sede del comitato delle regioni, l’organo consultivo del parlamento europeo: sarà il presidente della Provincia Graziano Milia insieme a un gruppo di esperti a denunciare davanti a una platea di giornalisti in arrivo da Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Austria e molti altri paesi l’indifferenza e la complicità del governo italiano e delle amministrazioni locali della Sardegna davanti alla prossima aggressione di un sito archeologico fra i più importanti del Mediterraneo. Per una volta quindi la Sardegna non offrirà il solito campionario di pane carasau, dolci tradizionali e immagini di nuraghi ma metterà in vertina ciò che l’Europa e il mondo stanno perdendo: un luogo unico e irripetibile, un paesaggio storico difeso dalla legge e dalla stessa legge condannato a scomparire.
Dopo la sequenza di sconfitte giudiziarie incassate dal governo regionale guidato da Renato Soru e dopo una serie di tentativi falliti di portare la questione Tuvixeddu a un tavolo di confronto, Milia ha deciso di proporla agli organi di informazione degli altri paesi perchè l’importanza culturale del colle cagliaritano abbia il riconoscimento internazionale che merita e possa nascere un grande movimento a difesa del sito: «Quanto sta accadendo in Sardegna è gravissimo - spiega il presidente della Provincia - ed è ancora più grave il fatto che ormai sulla vicenda sia calato un silenzio quasi assoluto, rotto solo da qualche giornale e dalle associazioni ecologiste. Che a Tuvixeddu si debba costruire un quartiere residenziale e far passare una strada ad alta densità di traffico sembra diventato un fatto ineluttabile. Noi sappiamo tutto, ma al di fuori dei nostri confini paesi sensibili alla bellezza e alla storia sono del tutto disinformati. A Bruxelles inviteremo gli altri governi, attraverso i giornali e le emittenti televisive, a dire chiaramente quale scempio è stato consentito a Cagliari, in una Sardegna che purtroppo ha accresciuto la sua visibilità all’estero soprattutto per le feste di villa Certosa...».
L’idea nasce anche «dalla consapevolezza - avverte Milia - che in altri paesi d’Europa nessuno avrebbe mai pensato di costruire un quartiere per migliaia di abitanti, un quartiere di lusso e persino edifici universitari, in un luogo sacro come una necropoli millenaria, perchè una follia del genere può avvenire soltanto in Italia e in un comune che anzichè difendere la più grande ricchezza storico-culturale della città si schiera in giudizio con il costruttore». Su questo punto, su questa singolare e inedita unità d’intenti tra pubblico e privato, Milia si prepara a insistere davanti a un uditorio finalmente indipendente: «Diremo come stanno le cose, così si saprà quali sono e di chi sono le responsabilità...».
L’incontro durerà complessivamente meno di un’ora: agli inviati italiani e degli altri paesi sarà mostrata una sequenza fotografica di Tuvixeddu realizzata dallo scrittore Giorgio Todde. Mentre nelle cartelle stampa saranno inseriti immagini, dati e documenti sul colle dei Punici, il suo valore storico-culturale inestimabile, il progetto che ne mette a repentaglio l’esistenza, la cronistoria giudiziaria della vicenda e i lavori in corso, ripresi dopo l’ultimo pronunciamento dei giudici amministrativi.
A dare un contributo all’appuntamento sarà il gruppo Pes - partito socialista europeo - con gli interventi di alcuni rappresentanti, tra cui l’attuale vicepresidente del comitato ed ex ministro francese Michel Delebarre che ha già confermato il proprio interesse e la presenza a Bruxelles.
L’incontro si farà nella sala 62 del palazzo del consiglio delle regioni. L’ufficio relazioni istituzionali della Provincia ha invitato finora - oltre alle personalità politiche - i giornalisti accreditati alla sala stampa del comitato e del parlamento europeo, cui si aggiungeranno alcuni inviati di quotidiani e settimanali internazionali che si sono occupati negli ultimi anni del caso Tuvixeddu e i giornalisti delle principali testate sarde. La Provincia attende una risposta dalla presidentessa del Fai, Giulia Maria Crespi. Non sarà quindi la solita passerella di personaggi e aspiranti tali che parlano sostanzialmente a se stessi, ma la sintesi di una protesta che negli ultimi mesi si è allargata, viaggiando sui canali di Facebook e su siti autorevoli come Eddyburg. Forse l’ultima occasione per difendere Tuvixeddu.