Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sanità, Zedda contro la Regione «No alla chiusura del Binaghi, i tagli penalizzano la nostra città»

Fonte: L'Unione Sarda
10 agosto 2017

IL CASO.

Duro intervento che fa a pezzi la bozza della riforma della rete ospedaliera isolana

Sanità, Zedda contro la Regione «No alla chiusura del Binaghi, i tagli penalizzano la nostra città» 

«La riforma sanitaria prevede la chiusura del Marino, del Binaghi e del Civile: non possiamo accettarlo. Si parlava di tagli della spesa sanitaria e degli sprechi, ora invece vogliono cancellare presidi fondamentali». Il sindaco Massimo Zedda si è sfogato in Aula annunciando la sua contrarietà alla linea della Giunta regionale sulla riforma del sistema sanitario. E i consiglieri d'opposizione hanno accolto molto positivamente questa presa di posizione, schierandosi al suo fianco e sottolineando che loro lo segnalavano da tempo.
IL NO «Sono già intervenuto più volte sulla questione, ma l'altro giorno, durante la conferenza Regione-Enti locali, è emerso formalmente che vengono considerati “posti letto in ambito locale” quelli di presidi che curano pazienti in arrivo da tutta l'Isola, circa un terzo - spiega il primo cittadino - su quel parametro sono stati calcolati i tagli, ma le prestazioni vengono conteggiate come locali oppure come regionali. Il risultato è che i tagli si concentrano su Cagliari e Sassari, è inaccettabile».
I DISAGI Con la cancellazione di tre ospedali si creerebbero disagi per gli utenti e problemi per gli altri presidi che dovrebbero gestire una maggiore mole di lavoro. «Con questa operazione Cagliari risulta sguarnita perché si incide sul Marino, sul Civile e sul Binaghi. Ma se è vero che per i primi due sono necessari interventi di riqualificazione, va considerato che per il Binaghi sono già stati fatti investimenti per milioni di euro creando un'eccellenza all'avanguardia che non si può pensare di chiudere».
SFIDUCIA L'orientamento della Regione è quello della futura riconversione di queste strutture, ma il sindaco non si fida di questa prospettiva. «Non vogliamo altre scatole vuote, il rischio è che finiscano come l'ex Marino: tante parole e grandi progetti che hanno portato all'abbandono e al degrado - attacca - non c'è nessun elemento certo, né un bando né un progetto, solo l'idea di non lasciarli abbandonati ma questo a noi non basta nella maniera più assoluta».
LA POLITICA Secondo Massimo Zedda, le barricate fatte per salvare i piccoli ospedali sparsi per la Sardegna hanno avuto l'effetto negativo di far concentrare i tagli in modo drastico sulle due città principali. «Si parlava di tagli alla spesa e agli sprechi ma forse, quando hanno creato l'azienda sanitaria unica, hanno capito che si doveva tagliare tutto e arrivare a un ospedale unico - aggiunge - devono cambiare gli indirizzi, che sono di natura politica, perché sono certo che si debba garantire la presenza diffusa, gli ospedali nei territori sono fondamentali, non solo dal punto di vista sanitario ma anche come presenza delle istituzioni. Ma non è questa la strada giusta e ci opporremo».
Marcello Zasso