Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ticket in regalo e la svolta della castina

Fonte: L'Unione Sarda
9 aprile 2008

commento
Ticket in regalo e la svolta della castina
Se non hai biglietti dello stadio da regalare non sei nessuno. Se non fai omaggio almeno di una tessera dell'Anfiteatro vuol dire che conti poco. Se non puoi garantire un posticino in tribuna vip a Sant'Efisio meglio che non ti faccia più vedere. I ticket, per la castina locale, sono l'unità di misura del potere, la sua traduzione pratica, la metafora di ciò per cui - per alcuni - vale la pena di fare politica: i piccoli privilegi, la bottega, per dirla in gergo. Ecco, i pass sono bottega.L'ultima polemica - trasversale - è giusto di un anno fa. La Fiera, inaugurando il nuovo corso del neo presidente Gianni Biggio, osò inviare ai consiglieri comunali un solo biglietto per la rassegna di maggio, anziché le tessere vip valide per più persone con ingressi illimitati. Apriti cielo. Molti si offesero. «Metti che io voglia andarci con mia moglie, che faccio lei paga?», disse uno a un funzionario del Consiglio. Maurizio Porcelli, Forza Italia, protestò pubblicamente: «Lo diano a chi vogliono, il biglietto. A me andare alla Fiera non interessa, ci hanno sempre dato una tessera che mettevo a disposizione di chi me la chiedeva, così non serve. Bottega? No, il fatto è che tra Comune e Fiera c'è sempre stato un rapporto stretto, inviare un biglietto mi sembra irrispettoso, istituzionalmente parlando». Non tutti reagirono nello stesso modo. «Un biglietto costerà tre euro, se lo voglio me lo compro», spiegò, un po' soddisfatto, il Riformatore Alessio Mereu.In questo senso la svolta è epocale, una virata verso la seconda Repubblica del pass, forse un segnale importante verso una politica più morigerata. F. MA.