Rassegna Stampa

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CONTROVERSO, La follia e il fallimento delle ‘piste ciclabili’ a Cagliari

Fonte: web Ad Maiora Media
1 agosto 2017

La follia e il fallimento delle ‘piste ciclabili’ a Cagliari
 


Succede a Cagliari, dove l’amministrazione, guidata per il secondo mandato consecutivo dal sindaco Zedda, ha deciso di puntare sull’incremento delle piste ciclabili. Poco importa se già quelle esistenti hanno pesantemente influito sulla fluidità del traffico veicolare, perché Zedda e quella testa illuminata del suo assessore al traffico hanno deciso che bisogna costruirne di nuove e questo contro il parere di tutti, in primis dei commercianti, della stragrande maggioranza dei cittadini comuni (non solo dei conducenti di veicoli a motore), eccezion fatta per un gruppuscolo di ciclisti talebani che ritengono che la cultura della bicicletta debba essere imposta e non proposta… oltre ogni ragionevole obiezione, ma evidentemente in grado di condizionare con risibili argomentazioni l’azione della giunta di Massimo Zedda.

Le limitazioni alla circolazione veicolare nel centro cittadino sono tanto più evidenti e ingiustificabili se solo si considera che le piste del Sindaco Zedda sono praticamente deserte ad ogni ora del giorno. Insomma, biciclette non se ne vede neppure una, tant’è che i cagliaritani si chiedono a beneficio di chi siano state costruite e perché tanti denari pubblici siano stati sprecati in questa direzione. Tuttavia, considerando che quasi tutte le piste non sono protette, il fatto che alcun ciclista le percorra può essere considerato un fatto positivo. Immaginatevi, infatti, quante sportellate prenderebbero i ciclisti che dovessero impegnare la pista costruita parallela al marciapiede ad alle macchine parcheggiate in via Dante o in via Is Mirrionis. Avremmo i pronto soccorso cittadini intasati da ciclisti contusi.

Per tali motivi i ‘biciclettisti’ più saggi preferiscono percorrere la carreggiata insieme agli autoveicoli piuttosto che rischiare la vita nelle piste ciclabili che, allo stato, garantiscono altissime probabilità di infortunio rispetto agli spazi riservati alla viabilità ordinaria. Ci chiediamo se sia più ridicolo o scandaloso che né il Sindaco né l’Assessore al traffico vadano in giro per la città a constatare il totale fallimento delle piste ciclabili, costruite nel totale disprezzo delle esigenze dei cittadini, ma unicamente per corrispondere alle istanze di piccoli gruppi di ciclisti fanatici e ideologicamente orientati, ignoranti, faziosi ed egoisti. Come dice il proverbio, “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”. Fino ad ora la politica dissennata dell’assessore al traffico cagliaritano, sicuramente sostenuto dal primo cittadino, ha avuto paradossalmente dalla sua l’istinto di conservazione dei ciclisti cagliaritani (molto più assennati sia dell’assessore che del sindaco) che preferiscono non impegnare le piste ciclabili, considerate troppo pericolose, ma continuare a pedalare a fianco delle macchine e dei cugini motociclisti.

La speranza è che questa follia finisca al più presto. Che le piste ciclabili vengano drasticamente ridotte a quelle veramente necessarie e sicure. Che una nuova e più sensata amministrazione futura provveda a risanare una situazione che, come nella via Is Mirrionis o nella via Dante ha assunto connotati addirittura grotteschi e che, come a suo tempo vennero eliminati i dossi artificiali (illegali) della Giunta Delogu (assessore al traffico era Sandro Cosentino), domani vengano cancellate le piste del Sindaco Zedda e della gran ‘cima’ del suo assessore al traffico.