Scuola, la carica dei 1350 nuovi insegnati. Nell'Isola sono 22mila per 205mila alunni
Immissioni in ruolo degli insegnanti sardi, dal ministero dell'Istruzione l'ok definitivo. Un professore su dieci segue un giovane disabile. Dubbi dalla Cgil: "Attenzione sulla distribuzione delle cattedre".
CAGLIARI - È definitivo il numero delle immissioni in ruolo degli insegnati sardi, trasmesso ufficialmente dal Ministero e calcolato per il 50 sulle graduatorie Gae e per l'altra parte su quelle del concorso di gennaio 2016: si tratta di 1352 posti, di cui 214 del sostegno. Viene così completato l'organico in Sardegna, composto da 22272 docenti, che devono far fronte alle esigenze di 205260 alunni (di cui 6489 disabili per i quali sono disponibili 2738 posti), divisi in quasi undicimila classi. Questi i dati, completi e definitivi, legati al nuovo anno scolastico, in partenza dal mese di settembre. Nuove stabilizzazioni, quindi, nel mondo dell'istruzione.
Uno scenario che porta la Cgil ad abbozzare un mezzo sorriso. C'è soddisfazione, nel principale sindacato italiano, per le stabilizzazioni, ma anche timore per i metodi utilizzati per la distribuzione delle cattedre e possibili ripercussioni negative sul personale Ata. "Il personale degli uffici scolastici, notoriamente sottodimensionati, ha dovuto lavorare in tempi stretti alla distribuzione delle cattedre, senza tener conto della distanza effettiva delle sedi assegnate ma solo in base a un algoritmo che combina i vari raggruppamenti orari per ottenere il numero delle cattedre più alto in assoluto. Il risultato è che ci sono docenti che dovranno dividere le ore di lavoro tra scuole lontane anche centro chilometri: ad esempio un'unica cattedra con orario spezzato tra le scuole di Siniscola e Macomer, oppure Desulo e Orosei". A dirlo è la Flc Cgil, attraverso il segretario regionale Ivo Vacca. Secondo il segretario, "l'applicazione di parametri e algoritmi uguali per tutta l'Italia incide pesantemente sulla nostra scuola, perché non rispetta in nessun modo le specificità e peculiarità della Sardegna, caratterizzata da un basso indice di natalità e da vasti territori scarsamente popolati. Da qui deriva la difficoltà di gestire il taglio degli organici di cento posti docente, dovuto sì alla diminuzioni di 2769 alunni, ma calcolato appunto, sulla base di criteri standard che rischiano di danneggiare ulteriormente il nostro sistema scolastico".