25 anni di accoglienza dei bambini bielorussi. Si rinnova ponte della solidarietà con la Sardegna
25 anni di accoglienza dei bambini bielorussi. Si rinnova ponte della solidarietà con la Sardegna
Un mese a respirare l'aria pura nei migliori mari dell'Isola, tonificante naturale per i piccoli nati nell'area ancora contaminata dalle radiazioni del 1986. Il 2017 è l'anno della cultura bielorussa in Sardegna.
CAGLIARI - Cambio della guardia fra i gruppi di bambini bielorussi accolti nell'Isola, all'interno del "progetto Chernobyl". Estate solidale delle famiglie sarde a favore dei bambini bielorussi, come da tradizione ormai venticinquennale, lo scorso 7 giugno l’arrivo del gruppo 3 mesi, il 28 giugno quello dei gruppi 2 mesi e gruppo 1 mese (luglio), proprio per quest’ultimo contingente di bambini bielorussi, dopo un soggiorno di un mese in Sardegna, il 31 luglio è arrivato il momento del rientro in patria, un vero e proprio cambio della guardia, perché nella stessa giornata è previsto l’arrivo del gruppo 1 mese – agosto. Proprio in onore dei XXV di instaurazione dei rapporti diplomatici fra Italia e Belarus e i 25 anni dell'accoglienza dei bambini bielorussi, il 2017 è stato dichiarato anno della cultura bielorussa in Sardegna.
Ancora una volta, "è doveroso ringraziare le tantissime famiglie sarde che, rinnovando questo appuntamento di solidarietà fatto di gesti veri e concreti, aprono le loro case ai bambini bielorussi". Perchè il "progetto Chernobyl"? Un periodo di permanenza lontano dalle zone contaminate con una dieta ricca di proteine e vitamine consente di eliminare fra il 50 e il 70 per cento degli isotopi radioattivi, con particolare riferimento al cesio 137 che si accumula dell’organismo dei bambini. La centrale nucleare di Chernobyl pur trovandosi in Ucraina ha riversato in Bielorussia oltre i due terzi del materiale radioattivo fuoriuscito.