LA LETTERA. No rumore
Sull'inquinamento acustico ambientale «alla prova dei fatti l'ordinanza del sindaco ha palesato subito la sua inutilità»: sono «nove i quartieri» che avrebbero gravi problemi in una «città drammaticamente inquinata». È quanto sostenuto da Enrico Marras del comitato “rumore no grazie” dopo la decisione di Massimo Zedda di far spegnere la musica entro le 22 alla Marina, Stampace, Castello e Villanova. Ordinanza definita «inefficace» e «inutile» dopo essere stata «testata nelle notti di venerdì e sabato alla Marina e a Stampace». Il «livello di rumore (oltre 60 decibel) è risultato superiore di 12 volte a quello massimo consentito (50), in perfetta sintonia con tutti i rilevamenti eseguiti negli anni nei due quartieri». L'ordinanza secondo Marras non avrebbe novità «rispetto a quelle degli scorsi anni». I limiti alla diffusione musicale «erano già inutilmente presenti nel Piano acustico comunale» senza distinzione di «sorgente sonora: vociare, musica, traffico, animali». Un Piano «volutamente ignorato e non applicato».
L'iniziativa sarebbe «stata concordata con le associazioni dei commercianti. I residenti non sono stati consultati» e non hanno potuto «esprimere di fronte alla stampa una loro valutazione». Ma «si trovano in criticità acustica anche Is Mirrionis, Sant'Avendrace, Santa Gilla, Cep, Quartiere europeo, Genneruxi, Bonaria, Pirri. Quartieri per i quali si rendono obbligatori i Piani di risanamento acustico, ma tutto tace sebbene siano scaduti i termini per l'approvazione». Quindi si «proseguirà nella lotta» per far prevalere «la forza della ragione e del diritto».