Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Risse e violenze: blitz in centro

Fonte: L'Unione Sarda
24 luglio 2017

MARINA E STAMPACE. Posti di blocco delle forze dell'ordine anche nelle strade del litorale

 

 

Due giovani fermati per droga, otto quelli denunciati per furto

 


Troppi episodi di violenza e risse. Il centro storico è diventato pericoloso per la presenza di gruppi di ragazzi sbandati - spesso ubriachi - pronti ad attaccare briga con chiunque. Si è così arrivati ad autentici pestaggi e aggressioni a Stampace e alla Marina. Così, tra venerdì e ieri sono scattati i servizi di controllo non solo nel centro della città ma anche in altre zone e in altri Comuni ritenuti “a rischio” individuati durante una riunione delle forze di polizia in Prefettura. Il piano anticrimine, coordinato dalla questura e dall'ufficio prevenzione generale, ha ottenuto il risultato sperato: serate e nottate senza problemi particolari proprio per la presenza dei mezzi e degli uomini della Polizia, dei Carabinieri, della Finanza e della Municipale.
LOTTA ALLO SPACCIO Durante i servizi sono stati identificati, in piazza del Carmine, due giovani trovati in possesso di pochi grammi di droga anche grazie alle unità cinofile. I quartieri della Marina e di Stampace sono stati presidiati dai poliziotti e dai finanzieri. Carabinieri delle compagnia di Cagliari e Quartu, insieme agli agenti del commissariato quartese, si sono occupati anche del litorale, in particolare Marina Piccola. Presenti anche gli agenti delle polizia locale di Cagliari e di Quartu.
ABUSIVI E FALSO Durante l'operazione sono state identificate 267 persone, 37 cittadini extracomunitari. Controllate 110 auto. Agenti, finanzieri e carabinieri si sono occupati di un'altra emergenza presente nel centro storico della città e nel litorale del Poetto: il commercio abusivo e la vendita di prodotti contraffatti. Sono state controllate ben 64 attività. Dodici i casi di vendita di merce con marchio falso.
LOTTA AGLI SCIPPI La presenza delle forze dell'ordine non è ovviamente passata inosservata. Così non si sono registrati episodi di violenza. Otto le denunce per piccoli furtarelli messi a segno durante i servizi di controllo. L'attività è servita anche per cercare latitanti: approfittando della presenza di molte persone nelle strade della movida, ci poteva essere la possibilità che qualche ricercato potesse tornare in una zona di suo interesse, magari per incontrare un familiare. Diversi i posti di blocco predisposti nelle strade più trafficate, in particolare quelle verso il Poetto. Nessun desiderio repressivo, come hanno evidenziato dalla questura, ma solo l'intento di prevenire incidenti o di evitare che persone ubriache - o sotto l'effetto di droghe - si mettessero alla guida di una vettura. «Considerati i positivi risultati ottenuti», hanno spiegato dall'ufficio prevenzione generale di via Amat, «il servizio verrà ripetuto costantemente per migliorare ulteriormente l'attività di prevenzione e il contrasto alla criminalità diffusa».
LA RISPOSTA L'attività messa in campo dalla Questura e dai comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di finanza, è stata dunque la risposta a quanto avvenuto nelle ultime settimane soprattutto nelle vie del centro storico. Un'escalation criminale iniziata da tempo con la presenza di molti cittadini stranieri (soprattutto algerini) responsabili di furti e scippi. I tanti giovani che la notte affollano le strade della movida cagliaritana sono inoltre potenziali clienti per i gruppi che si dividono lo spaccio tra Stampace e la Marina. La settimana scorsa c'è stata anche l'aggressione nelle scalinate della chiesa di Sant'Anna: due ragazzi e una ragazza picchiati da cinque giovani. «Vuole che le dica la verità? Abbiamo paura, per noi ma soprattutto per i nostri figli che non possono più uscire di casa per mangiare una pizza», aveva commentato la madre di uno degli studenti aggrediti anche a sprangate. Non un episodio isolato. Le notti di violenza, nella zona, sono state diverse: botte in piazza Yenne, risse in via Baylle e in piazza Sant'Eulalia con l'uso di bottiglie in vetro rotte e trasformate in pericolosi pugnali. Colpa dei fiumi di birra, superalcolici e dello spaccio di droga. C'è chi aveva ipotizzato, come deterrente, di potenziare il sistema di videosorveglianza. Ma anche di organizzare delle “ronde”.
M. V.