Ordinanza del sindaco per Castello, Stampace, Marina e Villanova
La musica è cambiata. All'improvviso e senza che nessuno lo avesse previsto, almeno a giudicare dalle reazioni degli addetti ai lavori. Il sindaco Massimo Zedda ieri ha pubblicato un'ordinanza che spegne la movida alle 22 nei quartieri di Stampace, Marina, Castello, Villanova, oltre che in alcune piazze e luoghi di aggregazione sparsi nel resto della città. In via del tutto eccezionale, ogni gestore potrà giocare tre bonus per tutta l'estate, ma solo dopo aver comunicato agli uffici del Municipio l'intenzione di «non rispettare in via eccezionale e temporanea i limiti previsti dal Piano», e aver avuto l'autorizzazione necessaria.
IL COMITATO La questione decibel tormenta il centro e i palazzi della politica cittadina ormai da mesi. In primavera la Regione - sostenendo in maniera indiretta la causa del comitato “Rumore, no grazie” e facendo leva sui dati relativi all'inquinamento acustico prodotti dall'Arpas - aveva consigliato che allo scoccare della mezzanotte sparissero i tavolini fuori da bar e ristoranti e il servizio per i clienti amanti del cielo stellato venisse interrotto. Una posizione non condivisa dall'amministrazione comunale che aveva giudicato quella proposta come un'ingerenza inaccettabile.
IN AULA Il 4 aprile scorso, infatti, Massimo Zedda - in piedi davanti allo scranno più alto del Consiglio comunale - aveva difeso la validità del Piano di zonizzazione acustico («che ha già retto a diversi ricorsi») e il diritto di vivere la città anche nelle ore notturne. Musica compresa. Dopo aver ricordato le stragi della strada in cui persero la vita molti ragazzi della sua generazione a causa dei chilometri che erano costretti a percorrere per andare fuori città alla ricerca di buona musica, il primo cittadino sostenne che «l'idea di chiudere tutto a mezzanotte e pensare che un ragazzo vada a casa lemme lemme, attiene alla sfera della follia, è pensiero di chi ha una visione distaccata dal mondo reale, un extraterrestre» disse durante il consiglio in cui aveva invitato coloro che avevano messo bocca sulla gestione della movida in città a «candidarsi, vincere le elezioni e solo a quel punto amministrare, evitando di farlo per conto terzi». Forse nasce da qui la sensazione di straniamento dei proprietari di alcuni locali del centro che ieri alla notizia dell'ordinanza sono rimasti di stucco. Florian Kuster del bar Decandia e del Caffé degli spiriti, locali storici nel cuore del quartiere Castello, cade dalle nuvole. «Mi sembra una cosa assurda - spiega al telefono -. Una decisione che taglierebbe le gambe a qualunque attività. Trovo giusto cercare di limitare il disturbo per i residenti, ma imporre di spegnere la musica così presto è un'altra cosa». Della stessa opinione Stefano Tagliasacchi che lavora alla Grotta in piazza Yenne. «Alle 22? Mi sembra davvero troppo presto. Che faccia almeno fino alla mezzanotte - azzarda -. Siamo d'estate. Insomma, è luglio. E tra l'altro per il primo anno in centro la sera c'è davvero tanta gente. Se Cagliari vuole essere una città turistica non mi sembra sia la decisione giusta».
LE REAZIONI Si mostra invece indifferente quanto basta Marco Sanna, cameriere del Metzcal Lounge bar sempre in piazza Yenne. «Noi teniamo solo il sottofondo dei televisori e non ci è consentito fare musica dal vivo quindi credo che cambi ben poco. Se dovessero venire a dirci qualcosa allora dovrebbero prendersela anche con chi tiene il volume del televisore troppo alto». In effetti l'ordinanza fa riferimento proprio al caso specifico. «È vietata la diffusione di musica dalle ore 22 alle 9 ivi compresa la propagazione verso l'esterno della musica proveniente dall'interno del locale, è altresì vietato il posizionamento, anche sulle facciate degli edifici, di impianti e apparecchi atti o adattabili alla ricezione e diffusione di programmi televisivi».
Il sindaco, impegnato in una riunione, ha preferito non rispondere al telefono e rinviare a oggi le spiegazioni del caso.
Mariella Careddu
Sono previste multe da 500 euro per i trasgressori Ecco le nuove regole per i locali
Gli agenti veglieranno sui sogni di chi abita in centro, pronti a comminare sanzioni da 500 euro a chi non abbasserà il volume. L'ordinanza numero 36 è stata pubblicata ieri mattina sul sito del Comune e fa riferimento a “misure per la tutela della sicurezza urbana della salute e dell'igiene pubblica, il decoro e la vivibilità”. Oltre agli orari per la musica fuori dai locali, si dettano regole e prescrizioni anche per le manifestazioni pubbliche e i cosiddetti botellon . Ecco i punti fondamentali.
I BONUS Ogni gestore potrà chiedere l'autorizzazione per manifestazioni extra a patto che non siano più di tre fino al 15 ottobre, si svolgano nelle «porzioni libere da altre occupazioni» (ovvero non ci sia sovrapposizione con altri eventi), e abbiano durata complessiva non superiore alle quattro ore. «Nell'Arena concerti Sant'Elia preposta in via esclusiva allo svolgimento dell'attività concertistica, sono consentiti intrattenimenti musicali oltre le 24 e comunque non oltre le 3».
LE MOTIVAZIONI La ragione che ha spinto il sindaco al giro di vite è presto detta: «Al fine di superare la situazione di incuria e degrado del territorio» in seguito alle «segnalazioni di cittadini che lamentano la difficoltà di avere un sereno riposo notturno non solo per comportamenti chiassosi degli avventori, ma anche per il protrarsi di intrattenimenti musicali». ( m. c. )