Continue richieste d'intervento ai Centri anti insetti in tutta la Sardegna
Per le blatte è allarme rosso:
«È mancata la prevenzione» Blatte e zanzare, senza dimenticare zecche, vespe e pappataci, un'invasione non gradita che comincia a preoccupare. «Il riscaldamento globale - dice Gavino Delrio, entomologo di fama internazionale e professore emerito dell'Università di Sassari - quindi l'innalzamento di due tre gradi della temperatura terrestre, è la causa principale del fenomeno perché accelera i cicli di sviluppo. E c'è anche un legame con l'attività umana. Mi spiego, la popolazione della periplaneta americana , attualmente la blatta più diffusa, si sviluppa grazie al caldo umido e alla carenza di igiene urbana. Prima la sua presenza era limitata ai porti, adesso è ovunque, anche nei paesi dell'interno».
EMERGENZA È allarme, dunque, in diverse zone dell'Isola. E non è solo la percezione che si ricava nel notare qualche insetto di troppo per strada o, addirittura, dentro casa. Per comprendere la portata del proliferare di questi fastidiosissimi, talvolta pure pericolosi, commensali degli uomini (vengono chiamati così perché vivono nell'ambiente umano), basterebbe tener conto dei 15 mila interventi eseguiti nel 2016 dal Cpai (Centro provinciale anti insetti) nella Città metropolitana, nei primi sei mesi del 2017 siamo già a quota 8 mila. A questi vanno aggiunti quelli effettuati dalle tante aziende private del settore, più o meno strutturate ma numerose in tutta la Sardegna. E sono molti.
ACCORGIMENTI Significa che il problema c'è e va affrontato. «Il fatto è che noi, con il nostro comportamento quotidiano, facilitiamo la vita degli insetti nonostante poi ci diano fastidio», spiega Giuseppe Pinna, naturalista ed entomologo, responsabile dei servizi del Cpai di Cagliari. «L'altro giorno - prosegue - mi trovavo in un parco dove si svolgeva una festa e ho visto che i cestini dei rifiuti erano stati presi d'assalto dalle vespe, attirate da confezioni di succhi di frutta, bottiglie e lattine di birra e di bibite in bella mostra. Ecco, con dei piccoli accorgimenti questo non sarebbe successo. Io invito sempre le persone a una maggiore attenzione. Cioè, al di là delle utilissime zanzariere, nessuno pensa all'importanza di una corretta sifonatura degli impianti idraulici, magari con un piatto di ristagno dell'acqua: le blatte non passerebbero. Oppure a far aderire perfettamente a terra la porta d'ingresso dell'abitazione. Basta poco per evitare spiacevoli e antipatiche situazioni, con appena 20 25 euro si risolverebbe molto».
CONTROMISURE Anche perché non esistono antagonisti naturali delle blatte e di conseguenza occorre arrangiarsi. I loro focolai si annidano nelle fogne. «C'è una scarsa manutenzione dei sottoservizi urbani, oltre che degli impianti domestici - sottolinea ancora Pinna - e non possiamo andare avanti con insetticidi e veleni, ormai gli insetti si sono abituati. E noi, per eliminare dieci mosche quasi costringiamo gechi e libellule all'estinzione. Semmai serve lavorare sulla prevenzione». Invece, ma questo lo si era intuito da tempo, sul tema si interviene solo per limitare i danni delle infestazioni periodiche, del resto le blatte non scompariranno mai.
DIFFUSIONE «Dall'inizio del 2017 - dice Luigi Attaniese, direttore marketing di “Nuova prima”, azienda leader del settore con sedi in diversi centri dell'Isola - abbiamo avuto un incremento delle chiamate, soprattutto per blatte e mosche. Non credo ci sia una concentrazione in particolari aree della regione, il problema riguarda il sud come il nord. È chiaro che il fenomeno è più serio in una città come Cagliari e il suo hinterland, semplicemente perché quest'area è più popolata rispetto ad altre e le carenze, in taluni casi, sono macroscopiche. Ma vorrei sottolineare che in questi ultimi anni è stata registrata una diffusione notevole delle cimici dei letti. I sardi viaggiano di più e, inconsapevolmente, si portano dietro questi insetti. Siamo già a cento interventi in sei mesi, in tutto l'anno scorso ne abbiamo effettuato 15 e due anni fa solo uno».
FOCOLAI Se può essere consolante che questo non dovrebbe essere l'anno delle zecche e delle vespe, grazie a un'attenzione cresciuta nel tempo, le preoccupazioni sono tutte rivolte alle blatte e alle zanzare. Già, perché le formiche, le cui colonie hanno subito un'impennata, sono fastidiose ma non pericolose. E non è sufficiente la prevenzione. «Durante l'anno - dice Simone Rivano del Cpai - interveniamo nelle caditoie con gli anti larvali, facciamo più passaggi negli itinerari prestabiliti e dove sono stati individuati dei focolai, evidentemente non basta».
Vito Fiori