COMUNE. Borsa di studio utile per ricominciare a vivere Un aiuto per le donne
vittime della violenza
Una borsa di lavoro, per riprendere in mano la propria vita. È questo il senso di “Riconoscere sé. Identità, empowerment, equità”, uno strumento importante (nato dalla collaborazione tra il Centro Donna Ceteris, Comune e Fondazione Polisolidale) e rivolto alle donne vittime di violenza. «A 35 donne, 20 cagliaritane, 15 residenti a Sinnai, Maracalagonis e Burcei», spiega l'assessore ai Servizi sociali Ferdinando Secchi. «Un punto di partenza per costruire un'altra vita e mettere fine ai maltrattamenti».
Il tutto grazie a un finanziamento di circa 180mila euro, messi a disposizione dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. Con l'intento di «prevenire e contrastare le violenze di genere», interviene l'assessora alle Pari opportunità Marzia Cilloccu. Che nel frattempo ricorda la sfida di far approvare a livello regionale la legge sulla doppia preferenza di genere.
In prima fila, ancora una volta, il centro Donna Ceteris, capofila del progetto e da oltre vent'anni anni in campo per cercare di porre fine alla «piaga della nostra società, ancora troppo forte», sottolinea la presidente Silvana Maniscalco. «Vogliamo restituire dignità alle donne che si vogliono affrancare dalla violenza», ribadisce. «Il centro si occuperà di individuare 35 donne da inserire in specifici progetti di borsa-lavoro. Oltre al normale supporto offerto a tutte le utenti, verrà garantito un accompagnamento mirato attraverso un tutor e coordinatore». Ma di numeri ce ne sono tanti altri: 120 donne uccise in Italia nel 2016, «per il 2017 abbiamo perso il conto», evidenzia Secchi. E poi c'è un sommerso: migliaia di donne sfregiate, sottoposte ad abusi fisici e psicologici. Cagliari rientra nelle statistiche: qualche giorno fa Manuela Picci è stata selvaggiamente picchiata dal fidanzato suicida. (sa.ma.)