Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Is Bingias, la banda dei ragazzini Paura nel quartiere dopo il pestaggio in chiesa di un ministro l

Fonte: L'Unione Sarda
20 luglio 2017

Gli anziani sono terrorizzati da lanci di uova e pietre, insulti e furti: casi segnalati alla prefetta

Is Bingias, la banda dei ragazzini Paura nel quartiere dopo il pestaggio in chiesa di un ministro laico 

Uova e pietre contro il portone, insulti alla fedeli, un furto e, martedì sera, la brutale aggressione a Giorgio Manunza, settantenne ministro laico istituito, colpevole di aver rimproverato alcuni ragazzini - non del rione - entrati in chiesa con la bicicletta. A Is Bingias, attorno alla parrocchia Madonna della Fede, cresce la paura per la presenza di piccoli gruppi di ragazzini che terrorizzano i residenti, in gran parte anziani. È stata presentata una petizione per chiedere di mettere fine al degrado della zona. Ma negli ultimi mesi è tutta Pirri ad essere al centro di un allarme criminalità tra roghi d'auto e attentati incendiari: situazione segnalata alla prefetta.
L'AGGRESSIONE Giorgio Manunza, dopo il pestaggio, è stato accompagnato al pronto soccorso del Brotzu. Diverse le lesioni riportate e un trauma a un occhio. Se la caverà con oltre trenta giorni di cure. «Ho visto un ragazzino entrare in chiesa con la bici, prima della messa. L'ho invitato a uscire», racconta. «Sono stato insultato e quando, fuori dal portone, ho provato a chiarirmi con questi giovani ho sentito un forte dolore alla testa. Poi non ricordo più nulla». Sull'aggressione stanno indagando i carabinieri della compagnia e della stazione di Pirri, coordinati dal maggiore Luca Vasaturo. Sembra che due ragazzini - tra i 14 e i 16 anni - abbiano aggredito Manunza spingendolo contro il portone per poi fuggire.
GLI INSULTI Il parroco, don Carlo Loi, si stava preparando per la celebrazione della messa. «Non ho visto nulla», spiega, «e quando sono uscito, dopo aver sentito le urla, ho visto Giorgio a terra, ferito alla testa. Abbiamo atteso i soccorsi». Purtroppo gli episodi spiacevoli non sono pochi. «Due anni fa un furto», ricorda il sacerdote. «Poi il lancio di pietre contro il portone e gli insulti alle donne, soprattutto anziane, che seguono la messa e le funzioni religiose. Non sono ragazzi del rione, ma stazionano nella piazzetta davanti all'ingresso della chiesa». Non è soltanto la zona attorno a via Marzabotto a essere terra di nessuno. A Is Bingias gli abitanti hanno paura. «Qui», evidenzia un residente, Marco Ardau, «ci sono soprattutto anziani. Ci sono molti ragazzini di 13-15 anni che in gruppo incutono timore in alcune piazzette del rione. Chiediamo più controlli da parte delle forze dell'ordine».
LA PETIZIONE Qualche mese fa i residenti hanno presentato una petizione alla Municipalità. Una cinquantina le firme raccolte per chiedere «il recupero della biblioteca comunale, occupata abusivamente da tempo, la sistemazione del giardino davanti alla chiesa, il potenziamento dell'illuminazione pubblica e una maggiore sorveglianza di polizia, carabinieri e municipale». Emanuele Boi, consigliere della Municipalità, ieri pomeriggio ha partecipato insieme a numerosi fedeli al rosario in piazza D'Azeglio: «Questi gruppetti di ragazzini non del quartiere», spiega, «disturbano le funzioni religiose e possono creare situazioni di pericolo per i fedeli. L'aggressione di una persona buona come Giorgio Manunza ne è la conferma. Oltre a qualche controllo in più da parte delle forze dell'ordine, servirebbe creare spazi di aggregazione e attività sociali per i giovani». Molti anziani hanno paura e la sera preferiscono restare a casa, evitando anche una semplice passeggiata.
ALLARME A PIRRI L'aggressione a Manunza è soltanto l'ultimo episodio di una scia di criminalità pericolosa a Pirri. «Vandalismo e attentati», denuncia Piero Comandini, consigliere regionale del Pd, «sono in preoccupante aumento. Il degrado è sintomo di un disagio sociale e culturale crescente. Il Comune deve dare risposte. Ho informato anche la prefetta chiedendo che venga convocato un comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica».
Matteo Vercelli