Il report del Sole 24 Ore: “L’Isola poco reattiva di fronte alla crisi”
La ripresa in Italia va a due velocità e la Sardegna arranca tra le regioni che non riescono ad afferrare il treno nazionale, seppur lento, per uscire dalla crisi. Le quattro province storiche dell’Isola si trovano, infatti, nelle ultime 15 posizioni in fondo alla classifica stilata dal quotidiano Sole 24 Ore che illustra la mappa delle 103 province che cercano di uscire dalla crisi. Le performance peggiori a Nuoro e Sassari, rispettivamente al 99/o e al 100/o posto, 47 punti in meno rispetto a Bergamo che guida la graduatoria finale con 74,3 punti. Non fa meglio Cagliari, finita al 96/o posto con poco più di 30 punti, mentre Oristano scala la classifica all’88/o posto con 35,2 punti.
Scorrendo i dieci indicatori che hanno portato al risultato finale si scopre che Cagliari è tra le migliori 10 province italiane dove la spesa pro capite in farmacia è calata di più, passando da 455,8 euro del 2013 a 433 del 2016 con una variazione del 5% che le fa conquistare il nono posto. E’ questa l’unica nota virtuosa nel dettaglio dei diversi criteri usati per misurare il grado di reattività delle aree del Paese. Il resto è un insieme di disagi. Cagliari, Sassari e Nuoro registrano le performance peggiori nella crescita del reddito pro capite, con il territorio del capoluogo sardo che addirittura segna uno -0,9%. Sassari è la terza provincia in Italia dove i depositi pro capite in banca sono cresciuti di meno e sempre il Sassarese, in compagnia dell’Oristanese e del Nuorese, registrano le performance peggiori per le spese sui beni durevoli. Ancora Sassari e Nuoro sono in fondo alla classifica per l’aumento del tasso di disoccupazione, nel primo caso passato dal 16,8% del 2013 al 21,9% del 2016 e nel secondo caso dal 10,1% al 12,7%. Male anche il numero di laureati tra i giovani: in provincia di Cagliari si registra un – 8,2% mentre a Sassari un – 6,9%.