Continuità su Cagliari senza offerte, rischio ‘ricatto’ da parte dei vettori
Passato un giorno dalla notizia delle mancate offerte sulle rotte da e per Cagliari in continuità territoriale, secondo il nuovo bando 2017-2020, c’è una lettura in filigrana suggerita dagli stessi comunicati stampa mandati ieri dalle compagnie aeree per motivare la non partecipazione alla gara. E stiamo parlando, nel corso del quadriennio, di 77.823.971 euro per il collegamento con Roma-Fiumicino e 47.226.621 euro sulla tratta verso Milano Linate. Dal management di Alitalia, Meridiana e Blue Air hanno ripetuto una sola cosa: “Il bando è troppo oneroso”. Tradotto: non garantisce sufficienti margini di ricavo alle compagnie. Le quali hanno auspicato “soluzioni più idonee”.
La Regione si trova davanti a un bivio: visto che le rotte su Cagliari vanno affidate con un nuovo bando, le regole dovranno essere cambiate al ribasso rispetto a quelle imposte nella gara andata deserta. La politica ha sì l’obbligo di mediare, ma rischia in qualche modo di trovarsi sotto ‘ricatto’ da parte dei vettori che hanno adesso un peso contrattuale enorme.
Vediamo nel dettaglio cosa hanno scritto le diverse compagnie nei loro comunicati, a cominciare da Alitalia che su Cagliari è la società uscente, ovvero quello che si è aggiudicata il servizio nel 2013 e sino a fine ottobre 2017. “La compagnia – si legge – continua a ritenere strategica la presenza in Sardegna e con tale spirito attenderà i prossimi passi dei soggetti istituzionali preposti, fiduciosa nel fatto che possano essere trovate soluzioni idonee in tempi rapidi. Il bando (al quale Alitalia non ha partecipato) prevedeva condizioni in forte discontinuità rispetto a quelle esistenti. Ciò comportava un significativo incremento della capacità e della complessità operativa, a fronte di un aumento della compensazione tariffaria fortemente non proporzionato. Alitalia ha dunque valutato che le condizioni previste nella gara non fossero compatibili con il presupposto della sostenibilità economica. La compagnia, pertanto, non ha presentato alcuna offerta. Ma conferma in ogni caso il proprio interesse nel continuare a servire la Sardegna con attenzione e sensibilità verso le esigenze di mobilità delle comunità locali”.
Questa la nota di Meridiana che su Cagliari, ugualmente, non ha partecipato, mentre su Olbia, dove la compagnia ha sede, è stata l’unica società a presentare un offerta. E salvo vizi di forma, si aggiudicherà il servizio in continuità territoriale anche per il quadriennio 2017-2020. “Di fronte all’evidenza dei numeri – hanno scritto dalla società – non è stato possibile partecipare”. Secondo il management aziendale “vi è stata una sottostima dei costi che la nuova continuità territoriale comporta per le compagnie aeree. Non sorprende pertanto che il bando sia in parte andato deserto”. E ancora: “È previsto un incremento significativo dei posti offerti e una riduzione delle tariffe. Una scelta di natura sociale e politica e come tale va rispettata, tuttavia il contributo offerto dalla Regione si incrementa in misura modesta, non in grado neppure lontanamente di controbilanciare le modifiche relative alla capacità e alle tariffe, con il risultato di un forte peggioramento delle condizioni economiche per le compagnie”. Infine: “Se in passato si trattava di valutare quale fosse la migliore offerta per ottenere un risultato economico positivo, con il nuovo bando si è dovuto procedere a valutare la minore perdita”.
Oggi si è espressa la Blue Air, il vettore da 1.200 dipendente con sede a Bucarest e che dovrebbe prendere in mano i collegamenti su Alghero. La compagnia, che per la prima volta ha partecipato in Sardegna alla gara della nuova continuità territoriale, ha parlato attraverso il Country manager Mauro Bolla. “Il bando – ha detto – sicuramente non permette grandi utili, ma questo è anche espresso nell’oggetto stesso. Il nostro interesse sta nel consolidamento del mercato italiano e in continuità con il nostro progetto di proseguire ad espanderci in Italia”. Per la Blue Air partecipare alle rotte su Cagliari è una cosa che non abbiamo escluso. Stiamo facendo dei calcoli sulla nostra base economica, perché anche in questo caso il bando è molto al centesimo, molto stretto. In caso di rimodulazione delle condizioni, non escludiamo a priori un’eventuale offerta. Quelle attuali richiedono molte energie di macchine, equipaggi e economiche”.
Riprendendo in mano le cronache dello scorso gennaio, quando l’assessore Massimo Deiana convocò una conferenza stampa per spiegare le regole della continuità territoriale 2017-2020, erano emerse diverse novità a vantaggio del diritto alla mobilità dei sardi. Quelle che per le compagnie, a leggere i comunicati di ieri e oggi, risultano troppo onerose.
Per esempio: il nuovo bando incrementava l‘offerta rispetto al 2013-2017: su Fiumicino i posti sarebbero dovuti passare dagli attuali 851.006 a 1.696.848, su Linate da 980.664 biglietti si arriverà a 1.696.848. Per il 2017-2020 la Regione aveva previsto anche più voli: nella tratta Cagliari-Roma ce ne sarebbero dovuti essere 8.600 già nel 2017-2018 contro gli attuali 5.968; verso Milano 5.636 contro gli attuali 4.690.
Quanto ai prezzi: 37 euro riconosciuti dalla Regione alle compagnie per il volo da Roma e 46 verso Linate. Tariffa unica, cioè il costo del biglietto uguale per tutti, residenti e non, fissato per dieci mesi l’anno, ovvero da settembre a giugno, anziché gli attuali nove. Poi: senza alcun costo aggiuntivo, le compagnie avrebbero dovuto aumentare biglietti e voli in caso di domanda in crescita del 5 per cento. Ancora: obbligo di riservare su ogni tratta due posti, uno per esigenze sanitarie l’altro per necessità istituzionali, sino a quattro ore prima della partenza. Infine le sanzioni in caso di ritardi e cancellazione dei voli: il tetto massimo non superabile, rispettivamente al 2 per cento e al 20, si sarebbe dovuto calcolare su base mensile anziché annua.
Vero che queste stesse condizioni sono state accettate da Meridiana su Olbia e dalla Blue Air su Alghero. Ma su Cagliari l’esame complessivo di costi/ricavi non ha convinto le compagnie che hanno così disertato la gara. Deiana, ieri, ha fatto sapere che il nuovo bando sarà pronto a settembre (leggi qui). Tra due mesi l’assessorato non lo guiderà più lui, visto che nei prossimi giorni prenderà l‘incarico di presidente all’Autorità portuale della Sardegna. Al suo successore – probabilmente l’olbiese Carlo Careddu – il compito di trattare con le compagnie senza ribassare troppo le condizioni della mobilità.
Al. Car.