Continuità territoriale, nessuna offerta su Cagliari: ecco cosa può succedere
È la doccia fredda di questo 11 luglio: Alitalia non ha presentato offerte col bando sulla continuità territoriale 2017-2020, lasciando scoperto l’aeroporto di Cagliari, dove la compagnia di bandiera si era aggiudicata la gara del 2013 e fino a ottobre 2017 per collegare lo scalo del capoluogo con Roma-Fiumicino e Milano-Linate. Adesso sono due le strade che la Giunta regionale deve percorrere per costruire l’alternativa.
La prima soluzione è procedere con un nuovo bando. Solo per l’aeroporto di Cagliari-Elmas. Dagli uffici dell’assessorato guidato da Massimo Deiana è lo stesso esponente dell’Esecutivo che la conferma, con una sottolineatura: “Nulla di nuovo, successe anche nel 2012. Allora andarono addirittura deserte tutte e tre le gare, su Cagliari, Olbia e Alghero”. Di certo nel nuovo bando andrà rivista l’offerta, visto che quella messa a gara e appena scaduta non è stata considerata appetibile da nessuna compagnia. In ballo c’erano stavolta 77.823.971 euro per la tratta Cagliari-Roma e 47.226.621 sul collegamento con Milano-Linate. Verso lo scalo di Fiumicino, in particolare, l’offerta era stata strutturata per arrivare, nel 2020, a ventuno tratte giornaliere. A conti fatti una sorta di navetta, con un volo ogni 40 minuti.
La seconda soluzione, che è poi una tappa obbligata, è il cosiddetto affidamento d’urgenza allo scadere della attuale continuità territoriale, ovvero alla fine di ottobre, e per un massimo di sette mesi. Tecnicamente è la Regione che, sulla base di una serie di criteri, fa un’indagine di mercato (così si chiama) e chiede a una rosa di compagnie di volare in regime di continuità territoriale, secondo le regole del 2013-2017. È una sorta di chiamata diretta: l’accordo si stipula con la procedura della trattativa privata e si sceglie l’offerta più vantaggiosa. L’affidamento d’urgenza avviene nelle more del nuovo bando, i cui tempi sono brevissimi: la Regione deve chiudere il bando bis della continuità su Cagliari entro giugno 2018. Il vettore prescelto non è necessariamente quello uscente: non si tratta quindi di una proroga. Per i sette mesi di durata dell’affidamento d’urgenza può subentrare una nuova compagnia.
C’è infine un terzo scenario che è poco meno di un miracolo: sulla carta e sino alla scadenza dell’attuale bando qualsiasi compagnia può presentare un’offerta di affidamento del servizio, ma senza richiesta di oneri. A livello pratico un vettore dovrebbe rispettare tutte le clausole imposte nel bando sul numero minimo di voli giornalieri, ma senza incassare i denari pubblici previsti per la continuità territoriale. Questa soluzione, di libero mercato, è la meno probabile perché le compagnie lamentano il problema opposto, cioè fatto che in certi orari le tratte non siano remunerative. In teoria questa possibilità può riguardare anche i collegamenti per i quali sono state presentate offerte.
Su Olbia, invece, non dovrebbe cambiare nulla: Meridiana, che si è aggiudicata il bando del 2013, ha presentato l’offerta anche quest’anno e, salvo irregolarità tecniche, continuerà a svolgere il servizio pure nel quadriennio 2017-2020. Sempre su Roma-Fiumicino e Milano-Linate che valgono rispettivamente 18.772.040 euro e 13.873.482 euro.
Su Alghero, dove in regime di continuità volava sempre Alitalia che nel 2014 aveva sostituito la New Livingston, c’è la novità della Blue Air, sede a Bucarest. La compagnia è in attività dal 2004 con un management rinnovato nel dicembre 2013. La pianta organica è da 1.200 dipendenti, di cui 124 in Italia. Nel 2016 la Blue Ait ha trasportato circa 3 milioni e mezzo di passeggeri, l’obiettivo per il 2017 è arriva a cinque. La flotta è composta da ventinove Boeing 737. Da Alghero gli oneri di servizio valgono 27.230.142 euro su Roma-Fiumicino e 19.870.257 per il collegamento con Linate.
Al. Car.
(@alessacart on Twitter)