Ad accoglierli è stato il tanfo insopportabile, inspiegabile. Poi, per i tanti bagnanti che sin dal mattino presto si sono riversati in spiaggia, al Poetto, a poche decine di metri dal Lido del Carabiniere, c'è stata la scoperta. Quel fetore proveniva dalla carcassa di un cetaceo trascinato sulla battigia la sera prima dallo scirocco. Qualcuno ha resistito, in tanti hanno cambiato zona, spostandosi in altri tratti del Poetto.
Sul posto ieri mattina sono intervenuti gli uomini della Guardia costiera, la Protezione civile e un tecnico dell'Istituto zooprofilattico sperimentale. «Si tratta dei resti di un cucciolo di capodoglio morto per le ferite, per i traumi subiti probabilmente nell'impatto con un'imbarcazione», spiega il veterinario Antonio Pintore, responsabile dell'osservatorio fauna selvatica. «Abbiamo eseguito dei prelievi che esamineremo in laboratorio per verificare la presenza di eventuali patologie come il morbilli virus».
Della carcassa del cetaceo il mare ha restituito solo la grossa testa e parte del tronco. La squadra della protezione civile ha delimitato il tratto di spiaggia per evitare che i curiosi potessero avvicinarsi, quindi hanno trascinato sulla terraferma la carcassa che dovrà essere recuperata e smaltita su disposizione del sindaco Massimo Zedda che ha firmato l'ordinanza. Sarà interratta in un'area dell'ippodoromo (a. pi.)