Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scavi stradali, cartelli scaduti

Fonte: L'Unione Sarda
10 luglio 2017

Sanzioni della Polizia municipale anche per irregolarità sulla sicurezza dei cantieri

 

 

Fibra ottica, spesso le imprese non rispettano le ordinanze

 

 

Cartelli con ordinanze per divieti di sosta scadute, cantieri stradali non sempre a norma con le leggi sulla sicurezza. Gli scavi per la sistemazione della fibra ottica stanno mettendo a dura prova i nervi degli automobilisti e dei pedoni cagliaritani. Il sacrificio sarà ben ripagato, affermano i vertici di Open Fiber, la società che ha la gestione dell'opera. Però, perché non rispettare le norme del codice della strada e sulla sicurezza del lavoro (il mese scorso a Mulinu Becciu un operaio campano ha perso le dita di un piede)? Gli intoppi ci possono stare, ma devono essere considerati sporadici, una buona organizzazione deve saper far fronte agli imprevisti. Non sempre succede con le imprese che hanno in subappalto i lavori, probabilmente ottenuti con ribassi eccessivi. Non passa giorno che gli agenti della Polizia municipale non sanzionino le ditte per cantieri stradali irregolari e cartelli con autorizzazioni non più validi utilizzati come deterrente ma senza alcun valore, tanto che non è possibile richiedere l'intervento del carrogrù.
LA GIUNGLA Da mesi gli operai delle imprese incaricate da Open Fiber (un'azienda partecipata al 50% da Enel e al 50% da Cassa depositi e prestiti) sono al lavoro in diverse zone della città per sistemare la fibra ottica. Tagliano il manto stradale, sistemano i cavi, ricoprono la buca con un particolare terriccio rosso e procedono alla stesura dell'asfalto. Le imprese in subappalto hanno dovuto ottenere dal Comune un'autorizzazione generale per i lavori. Nel dettaglio, per ogni strada sono obbligati a richiedere le ordinanze per il divieto di sosta con relativa rimozione forzata dei veicoli. Non sempre, o meglio molto spesso, le date sono un optional. Succede che per un imprevisto o altro i termini per gli scavi non sono rispettati. La soluzione, un'altra autorizzazione? No, molto più semplice e veloce spostare i cartelli, sfruttando l'effetto deterrente. Difficilmente gli automobilisti in cerca di parcheggio si soffermano a guardare date e validità. E molte zone della città sono ostaggio di lavori che non è chiaro quando inizieranno. «Per ogni strada è necessaria un'apposita ordinanza», conferma il comandante della Polizia municipale Mario Delogu. «Nel caso i termini non vengano rispettati è obbligatorio richiedere una proroga e una nuova autorizzazione, stando attenti a posizionare i cartelli di divieto di sosta almeno 48 ore prima». Quando riceviamo segnalazioni interveniamo e sanzioniamo l'impresa». Le multe sono salate: 169 euro per occupazione abusiva della sede stradale. «Abbiamo registrato anche situazioni di rischio per operai e cittadini», afferma Delogu. In questi casi la multa lievita a 859 euro.
LAVORI SELVAGGI «Manca la programmazione. Il problema è del Comune che concede i permessi per giorni ristretti», dice l'architetto Filippo Tauro, responsabile della Vis Elettrica di Policoro (Matera). Ieri sera i dipendenti della sua ditta stavano eseguendo gli scavi in via Carboni Boi, autorizzati dall'ordinanza comunale 1.360 valida dal 15 al 26 giugno. Autorizzazione al divieto di sosta scaduta 12 giorni fa.
Andrea Artizzu

 

Open Fiber

«Investimento
da 30 milioni
di euro»

«È vero, in alcuni casi le autorizzazioni erano scadute o non affisse correttamente». Alessandro Zerboni, della Open Fiber, ci mette la faccia. «Un dieci per cento di incomprensioni, incuria e ritardi ci possono stare, anche se ciò non giustifica i ritardi. L'opera che stiamo realizzando è davvero importante». La società partecipata da Enel ha intenzione di cablare in città 66 mila abitazioni su 80 mila. «Abbiamo investito 30 milioni, offrendo lavoro a 350 persone». Essere al passo con le ordinanze non è semplice. «A oggi - aggiunge Zerboni - abbiamo posato 68 chilometri di fibra dei 440 previsti, per i quali abbiamo richiesto al Comune di Cagliari ben 1.100 autorizzazioni, versando nelle casse del Municipio oltre 550 mila euro per la Cosap». (a. a.)